Tra leucemie e tumori, sette giovani casi a Ledro
Anomalie cagionate da rischi reali o risultati di cieche casualità? È la domanda che negli ultimi tempi i genitori ledrensi si sono più volte posti di fronte ai casi di leucemia e tumore infantili che negli ultimi anni hanno colpito bambini e ragazzi della valle. Dal 2014 ai primi mesi del 2018 infatti sono stati sette gli eventi che hanno interessato la fascia d’età compresa tra 0 e 19 anni, e messo l’intera comunità ledrense di fronte ad una devastante realtà alla quale ancora oggi è impossibile dare una spiegazione.
Comprensibile dunque la preoccupazione venuta a diffondersi di casa in casa, soprattutto per la tempestività con cui queste malattie hanno bussato alla porta dei più piccoli, che assieme a diversi dubbi sull’esistenza di eventuali rischi per la salute pubblica hanno alimentato l’esigenza - manifestata in primo luogo dai genitori, costituitisi in un comitato spontaneo - di avere risposte e rassicurazioni. Grazie alla sollecita presa in carico di questo bisogno da parte dell’amministrazione comunale è stato quindi istituito, in agosto, un tavolo di lavoro, al quale hanno aderito esperti dell’Osservatorio per la salute e dell’Ufficio statistica della Provincia, del Dipartimento prevenzione e del Registro tumori dell’Azienda sanitaria, nonché i medici di base ed i pediatri locali, presentato martedì sera a Locca di fronte ad una folta platea con lo scopo di informare la comunità dell’avvio di una raccolta dati che nei prossimi mesi porterà il tavolo di lavoro a fare maggior chiarezza e individuare eventuali manovre con cui gestire il delicato tema.
«Dopo le malformazioni congenite e gli incidenti - ha spiegato il responsabile dell’Osservatorio per la salute dottor Pirous Fateh Moghadam - le statistiche indicano come causa di morte nel primo anno di vita i tumori maligni, appartenenti comunque alla categoria delle malattie rare. La leucemia linfatica acuta (LLA) è la più frequente malattia neoplastica in età pediatrica e rappresenta circa un terzo dei tumori infantili; sebbene sia quasi impossibile individuare le cause specifiche di ogni singolo caso è possibile descriverne i fattori di rischio e valutare se essi siano presenti nel comune di Ledro. Senza un criterio di ricerca a priori è però facile scontrarsi con parametri non adeguati e a risultati discordanti rispetto alla situazione dell’area interessata».
Applicando tecniche statistiche appropriate e con la consulenza degli esperti dell’ISPRO di Firenze, i soggetti coinvolti nel tavolo di lavoro uniranno dunque ora le proprie forze per approfondire e verificare l’eventuale esistenza delle cause, in primo luogo ambientali, scatenanti leucemie e tumori infantili, così da portare alla popolazione i primi dati già in dicembre. «Valuteremo la presenza, o assenza, di punti di rilevamento di inquinanti così come solleciteremo il monitoraggio approfondito della qualità di acqua e aria - hanno concluso gli esperti -: in mancanza di fattori rischio bisognerà però rassegnarsi all’idea che i casi di Ledro potrebbero essere ricondotti ad una semplice e decisamente dolorosa casualità».