Cassonetti straripanti sul lago Ledro, brutto biglietto da visita
Quella dei cassonetti ripieni di rifiuti, e per giunta non differenziati, non è una bella visione per nessuno, in una località turistica peraltro non è nemmeno il massimo dell’accoglienza e neanche e soprattutto della sensibilità ecologica.
Lo sottolinea con una nota sui social, Daniele Monetti, referente dell’associazione ambientale dell’Alto Garda, Rotte inverse, promotore del gruppo facebook «One bag a day - una borsa al giorno leva l’inquinamento di torno».
Monetti scriveva lunedì: «Ieri al lago di ledro, verso la spiaggia di Pieve di Ledro. Sarei veramente molto più felice, se la prossima volta che tornerò in questa spiaggia, vedessi tutti i bidoni facilmente accessibili e quello dell’indifferenziato per ultimo e magari vuoto. Sarei ancora più felice se i motociclisti non parcheggiassero davanti ai bidoni più importanti, quelli dove è possibile differenziare che ieri erano vuoti! Poi, la mia felicità arriverebbe all’estremo se arrivando in spiaggia non trovassi milioni di mozziconi, carte di merendine, pezzi di plastica ovunque, e i bimbi che spronati dai genitori, gettano secchielli di pane a pesci e a volatili, rendendoli così incapaci di trovarsi cibo da soli e dipendenti dall’uomo, oltre che creargli problemi fisici a stomaco e intestino per questo pane, che non fa bene neppure a loro. Magari posizionando i bidoni in maniera diversa - conclude Monetti - i rifiuti verrebbero differenziati, forse così non è il sistema migliore».
Altra nota presa dai social è la questione delle tende piantate in spiagga a Pur il mese scorso e dei camper parcheggiati al posteggio di Pieve di Ledro. Per il primo caso il sindaco Renato Girardi spiega che si tratta di un pernottamento in tenda «avvenuto in primavera ma che ora è stato tutto sistemato, anche le transenne - dice Girardi - sono state rimesse al loro posto. Quanto ai camper parcheggiati a Pieve, ne hanno diritto, hanno diritto alla sosta, non al campeggio, se tirano fuori un tavolino vengono multati. I controlli li facciamo. Sui cassonetti trovo che si tratti di un problema di civiltà, noi le spiagge le teniamo bene e pulite, qua si tratta di educazione».