Il bosco di Ledro Land Art raso a zero: è stato il Servizio Foreste della Provincia
Dopo lo shock, si trovano i responsabili, che replicano: «Lavori di pulizia per garantire la sicurezza e frenare i parassiti». Ma adesso si dicono pronti a «rimediare» in primavera. E il Comune si smarca
LEDRO. «I lavori di pulizia erano volti a favorire la percorribilità e la sicurezza dei sentieri, ed a contenere la diffusione di parassiti: a causa di una sovrapposizione tra l'area di intervento e una nuova area dedicata alle opere, non presente al momento della progettazione, i lavori hanno raggiunto la zona a ridosso delle installazioni e non hanno riguardato la sola parte esterna, come concordato con l’amministrazione comunale». Spiegano così, dal Servizio foreste della Provincia, il motivo per cui nei giorni scorsi le ruspe sono entrate nel sito di Ledro Land Art tagliando alberi ed estirpando la vegetazione attorno alcune installazioni, lasciata apposta dagli artisti poiché parte integrante delle opere stesse.
«Nella giornata di martedì - si legge nella nota diramata ieri - è stato effettuato un sopralluogo da parte dei referenti del Distretto forestale locale, con gli amministratori comunali e il direttore artistico. Al fine di mitigare l’effetto visivo causato dal taglio degli arbusti, di cui ci si rammarica, sarà avviato un ripristino che si concluderà in primavera».
«In tempi brevi non si potrà ricreare l'area a crescita naturale progettata da Bronzini nel 2010: ci vorranno anni e non si avrà più la biodiversità presente prima dell'intervento - replica Massimiliano Rosa - Auspichiamo che il ripristino venga fatto dopo un confronto attento e condiviso: non vogliamo qualcosa che peggiori la situazione e si riconosca come artificiale. Quest'anno il sito di Pur ha fatto passi avanti, con l'installazione di un info-point, molte attività inserite in calendario e 13.500 visitatori. Con l'assunzione di una persona si poi è creato un primo posto di lavoro: la rete di collaborazioni è sempre più fitta e la comunità ci è sempre più vicina». «Ciò che è accaduto non mette in discussione la sinergia tra le realtà coinvolte nel progetto - conclude il vicesindaco Claudio Oliari - ci sono tutti i presupposti affinchè l'attività continui».
L'amministrazione comunale di Ledro vuole chiarire la propria posizione rispetto ai fatti accaduti a Ledro Land Art, il percorso artistico realizzato nel 2012 nel bosco tra località Pur e malga Cita e visitato da 13.500 persone. Il Comune di Ledro lo fa rispetto alle accuse che definisce «sproporzionate e immotivate» rivolte all'assessore alle foreste Dario Trentini, attraverso una nota, che inizia con questa premessa: «L'attuale amministrazione ha creduto e crede molto nel parco, avendo stanziato in questi anni i finanziamenti necessari al suo funzionamento e provvedendo alle manutenzioni in quanto proposta culturale e turistica di notevole rilevanza».
I fatti, spiegano dal Comune, sono stati chiariti in un incontro alla presenza di tutti i soggetti: responsabile artistico, cooperativa Sole che ha in gestione il sito, responsabile del Servizio foreste relativamente ai cantieri forestali in atto, insieme all'amministrazione. E in quest'occasione «è emersa la responsabilità del Servizio foreste della Provincia di Trento».
«Il fatto è stato causato da una mancata comunicazione dei lavori al Comune di Ledro e a Ledro Land Art, che si è tradotto in un intervento sbagliato e non concordato - precisa il Comune -. Per questo l'amministrazione, come anche il Servizio foreste, si sono resi disponibili a tutte quelle azioni che si renderanno necessarie, previo confronto con le parti interessate, per ripristinare l'area al meglio».
Alla luce di tutto questo però l'amministrazione ritiene «fuori luogo e infondate tutte le accuse» che le sono state rivolte. «Il confronto su questo problema servirà sicuramente anche da spunto per migliorare i rapporti e le comunicazioni con Ledro Land Art anche in previsione di una possibile e auspicata crescita del parco stesso», conclude.
Quanto accaduto ha attirato l'attenzione di molti e c'è chi, come il consigliere provinciale del Gruppo Futura Paolo Zanella, ha presentato un'interrogazione sui fatti. «Il 31 ottobre scorso era in calendario una delle numerose iniziative dell'associazione - scrive Zanella - ma i partecipanti si sono trovati di fronte uno scenario desolante. Dove prima era presente una cortina vegetale che faceva da scrigno alle opere artistiche, tutto era stato tagliato, su mandato - si è saputo poi - del Servizio Foreste provinciale. Una piccola foresta diventata, all'insaputa di tutti, una spianata dove le stesse opere d'arte perdono di senso, essendo "site - specific"».
A fronte di tutto ciò, Zanella porta la questione all'attenzione del Consiglio provinciale e chiede in particolare «se sono state rilevate problematiche ambientali nella zona che giustifichino l'intervento invasivo che il Servizio foreste della Provincia ha operato in un'area interessata da anni da un progetto botanico/artistico; per quale motivo gli interventi sono stati fatti senza la comunicazione e la supervisione di chi ha in gestione l'area e dell'amministrazione comunale; come il servizio forestale intende porre rimedio al danno compiuto nella zona interessata dalle installazioni e per quale motivo non è stato rispettato il progetto originario che aveva previsto che l'area oggetto dell'intervento di taglio e fresatura fosse lasciata alla libera evoluzione per mantenere la biodiversità e creare un raffronto fra le zone anche a scopo didattico». Infine, il consigliere di Futura domanda «se la Provincia intende risarcire il Comune, la Cooperativa e la direzione artistica per il danno ambientale, d'immagine e turistico subito».