Mattia, 14 anni, travolto a Cassone. Il papà: “Adesso abbiamo bisogno di essere aiutati”. La storia
La madre, Sybille Helmchen, ha perso il lavoro per assistere il figlio; dal giorno dell'incidente non chiude occhio, le sembra di risentire il boato e di rivedere l'impatto che la moto ha avuto contro Mattia. Il padre Antonello ha chiesto un periodo di aspettativa alla «Fedrigoni» di Arco, cartiera nella quale lavora dal 1996, così da poter prendersi cura degli altri quattro figli
MALCESINE. Nel tardo pomeriggio del 5 luglio, la vita di Mattia Nodari e quella della sua famiglia è cambiata radicalmente. Quel martedì il quattordicenne si trovava in prossimità delle strisce pedonali nel centro storico di Cassone di Malcesine (vicino al nuovo marciapiede che affianca la strada «249») quando, in una frazione di secondo, un centauro diretto in Val di Sogno lo ha investito.
Un impatto così violento da sbalzare Mattia per diversi metri sull'asfalto: da allora è ricoverato all'ospedale di Borgo Trento a Verona senza milza, con un ematoma alla testa, le gambe fratturate e traumi multipli. Sebbene la famiglia si sia appoggiata a «Giesse» per il risarcimento dei danni, la situazione economica si è aggravata.
La madre, Sybille Helmchen, ha perso il lavoro per assistere il figlio; dal giorno dell'incidente non chiude occhio, le sembra di risentire il boato e di rivedere l'impatto che la moto ha avuto contro Mattia. Il padre Antonello ha chiesto un periodo di aspettativa alla «Fedrigoni» di Arco, cartiera nella quale lavora dal 1996, così da poter prendersi cura degli altri quattro figli: le gemelle di dieci anni, un bambino di 12 anni e un ragazzo di quasi 18 anni, quest'ultimo è stato costretto di recente a lasciare il lavoro a causa di una vertebra scheggiata durante una colluttazione.
“Ci troviamo in una brutta situazione economica, non che prima fosse delle migliori - ha spiegato Antonello Nodari - di certo non ti aspetti che, a Cassone, tuo figlio possa essere investito sotto casa, per altro davanti agli occhi di tua moglie. Mattia è allettato, non si può muovere, l'ematoma alla testa sembra in riassorbimento e la febbre sta calando, ma la testa richiede continui controlli, ha una costola ancora rotta e naturalmente le gambe immobilizzate, ambedue rotte. Di notte ha gli incubi, si sveglia gridando”.
”Finché Mattia e mia moglie Sybille restano in ospedale, non posso rientrare al lavoro: devo badare ad altri quattro figli. È molto dura, se qualcuno può darci una mano, anche con dei vestiti per i ragazzi, sarebbe un aiuto immenso. Anzi, tengo a ringraziare chi ci sta supportando e ci trasmette la sua vicinanza. Vorrei solo non dovermi preoccupare del sostentamento familiare in un momento in cui i nostri figli, Mattia in particolare, hanno bisogno di tutto il nostro amore per allontanare la paura. La riabilitazione e il recupero richiedono tempo e coraggio”.
Per aiutarli è possibile donare all'iban IT19A3608105138274536274545 con intestatario Sybille Helmchen oppure contattare il numero 328-5849652.