Traversata del lago di Ledro a nuoto, andata e ritorno: a fare l’impresa Giulia Gallo
Trentina d’origine, 24 anni e una laurea in mediazione linguistica, ha vinto la sfida pur non essendo una sportiva nata: “È nato tutto per una scommessa in famiglia”
LEDRO. Giulia Gallo ha 24 anni e lavora temporaneamente a Milano come cameriera in attesa di decidere del suo futuro in seguito alla laurea in mediazione linguistica. Giulia è originaria di Storo e lo scorso 17 settembre si è resa protagonista di un'incredibile impresa: la traversata a nuoto del lago di Ledro, avanti e indietro senza toccare terra e senza pause. «Tutto è cominciato durante un pranzo - racconta Giulia - stavamo parlando di un'atleta che aveva deciso di attraversare il lago di Garda a nuoto e ci siamo messi a discutere del tipo di allenamento, di dieta e della preparazione necessari».
In mezzo alla discussione a Giulia viene un dubbio «Vuole attraversarlo per il lungo o per il largo? - domanda - per il lato corto ce la farei anch'io». Grasse e grosse risate riempiono la tavola di casa Gallo e tutta la famiglia comincia a prendere in giro Giulia e la sua sicurezza. «Senza allenamento non ce la farai mai - le dice il papà - non hai né la testa, né il fiato, né l'allenamento necessari».
Ma Giulia non demorde e fissa la data dell'impresa il 17 settembre. «Giulia è ed è sempre stata la quintessenza dell'ozio: mai praticato nessun tipo di sport che richiedesse un qualche sforzo. Le viene il fiatone anche a fare due piani di scale...e mica di corsa!» racconta la mamma, scettica da subito sulle possibilità di Giulia.«Io però ero convinta e ho deciso di farlo. Per motivi logistici abbiamo ripiegato sul lago di Ledro, lungo 2,6 chilometri, che avanti e indietro equivale ai 5 km di larghezza del lago di Garda» spiega Giulia. Il 16 settembre arriva e Giulia ricorda a tutti dell'impresa del giorno dopo.
La famiglia aveva liquidato la vicenda come una sciocchezza tant'è che il papà aveva già preso un altro impegno. La mamma di malavoglia si trova costretta a seguire la figlia più che altro per questioni di sicurezza e per offrirle conforto in caso di sconfitta. «Con me c'erano anche la mia migliore amica Giorgia e mio cugino Marco che facendo sub era stato ingaggiato per recuperarmi in caso di annegamento. A metà impresa si è aggiunto mio fratello Emanuele con un tifo sfrenato».
Domenica 17 settembre Giulia e l'improvvisato team vanno ad affittare il pedalò e la nuotatrice, munita di tuta da sub e legata con una corda al pedalò, comincia la sua traversata. «Mi ci sono volute tre ore e mezza - racconta Giulia - ma ce l'ho fatta! All'inizio erano tutti scettici, poi hanno cominciato a fare il tifo e alla fine... avevo ragione io. Contro ogni aspettativa ho attraversato a nuoto il lago, avanti e indietro, senza fermarmi e senza allenamento». Giulia ha dimostrato a tutti di avere la testa e la caparbietà per poter compiere anche quest'impresa. Sempre credere in se stessi!