Il decesso / La scomparsa

Nago Torbole in lutto, addio a Germano Mandelli: “Persona alla buona che si spendeva per la comunità”

È morto venerdì dopo una lunga malattia, una vita sui banchi del consiglio comunale di Nago Torbole e dietro a quello della bottega di famiglia, il panificio Mandelli in piazza Goethe. Lascia nel più profondo dolore la moglie, Alberta, e il figlio, Marco, i famigliari e tutte le persone che gli hanno voluto bene. Il funerale sarà celebrato lunedì mattina

NAGO TORBOLE. Se n'è andato venerdì mattina, 10 gennaio, dopo una lunga malattia Germano Mandelli, una vita sui banchi del consiglio comunale di Nago Torbole e dietro a quello della bottega di famiglia, il panificio Mandelli in piazza Goethe. Lascia nel più profondo dolore la moglie, Alberta, e il figlio, Marco, i famigliari e tutte le persone che gli hanno voluto bene. Il funerale sarà celebrato lunedì mattina alle 10 nella chiesa parrocchiale di Sant'Andrea.

Con Germano se ne va un pezzo di storia del paese di Torbole e della comunità nagotorbolana; un personaggio a tutto tondo, che per alcuni aspetti sfiora la leggenda; come quando, si narra, fu lui a firmare l'autorizzazione per un'esposizione artistica nella fatiscente colonia Pavese a fine anni '80 del secolo scorso o ai primissimi '90, una mostra con accesso consentito a un massimo di 100 persone che invece mascherava un festone coi controfiocchi con 700 giovani a ballare e divertirsi tutta la notte.

Mandelli è sempre stato attento alle fasce giovanili, si ricorda anche che per alcuni anni sponsorizzò il carro di carnevale torbolano alla sfilata dei carri di Arco. Nella sua vita professionale si occupò, dalla fanciullezza fino a quando le forze glielo permisero, della bottega che si affacciava in piazza, negozio dei quattro fratelli Mandelli, tutti e quattro impegnati nel loro panificio: lui era il commerciante, era dietro al banco oppure a portare il pane ai clienti soprattutto agli alberghi.

Grande affabulatore, «Germano era un uomo di compagnia - ha ricordato il nipote Claudio Mandelli - si andava a comperare il pane e si facevano sempre grandi chiacchierate con lui». In campo pubblico fu consigliere comunale per 7 mandati «35 anni in consiglio e più volte assessore, prevalentemente al turismo - ricorda il nipote - per alcuni mesi è stato anche vicesindaco».

Era uno che ascoltava e cercava soluzioni per i problemi del paese. Era il paesano per antonomasia: disponibile, intraprendente «alla buona, come le persone di una volta, uno che si spendeva per la comunità». Mandelli è stato anche il fondatore dello Sci club di Torbole. Con lui se n'è andato anche l'ultimo dei quattro fratelli, il primo fu Guido nel '93 poi Agostino nel '21 e Filippo nel '22. Consigliere comunale e assessore ai tempi della prima repubblica sia con il partito socialista sia con quello repubblicano, Mandelli si impegnò con passione.

«Mi dispiace che ci abbia lasciato - ha detto venerdì commosso Ottorino Rigotti, per tante volte sindaco, con Mandelli assessore, ai tempi del pentapartito, fino agli inizi degli anni Novanta - sono stati anni duri, c'era il proporzionale e tanti partiti, tutto l'arco costituzionale, era difficile amministrare. Eppure abbiamo lavorato assieme con tanta passione, ricordo quando riuscimmo a farci consegnare gratuitamente la colonia Pavese dalla Provincia; avevamo anche un progetto in mano per farlo tornare Grand hotel, a cinque stelle, con un gruppo di Milano, ma la maggioranza si sfaldò e il progetto fallì e oggi siamo ancora lì con quell'incompiuta».

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