Cavalese, punto nascita in bilico Zeni: la decisione dopo le feste
Il destino del punto nascita di Cavalese è sempre più in bilico
Il destino del punto nascita di Cavalese è sempre più in bilico a causa della estrema difficoltà a trovare i pediatri necessari per garantire il servizio sulle 24 ore come previsto dalla deroga concessa qualche mese fa dal ministero della Salute, rispetto al numero minimo di 500 parti l'anno che l'ospedale della Val di Fiemme non raggiunge. Se non si riescono a rispettare le prescrizioni sul personale, il punto nascita va chiuso non ci sono alternative e la Provincia obtorto collo si troverebbe costretta a farlo.
Andati a vuoto i ripetuti concorsi banditi negli ultimi due anni dall'Azienda sanitaria, ora l'ultima chance è riposta nella disponibilità alla mobilità da parte dei pediatri che lavorano altrove o il ricorso a contratti a termine per poter tirare avanti.
Ieri scadeva il termine per le domande di mobilità. Si attendono anche le eventuali domande spedite per posta.
Si vedrà se sarà un nuovo buco nell'acqua o se questa volta i numeri premieranno i tentativi fatti dall'Azienda sanitaria per cercare di garantire il servizio, come richiesto dalla giunta provinciale.
L'assessore provinciale alla salute, Luca Zeni, non vuole dare nulla per scontato ma è anche consapevole della difficoltà e chiarisce che: «Per tenere aperto il punto nascita di Cavalese serve che ci siano determinati standard, che oggi è garantito solo sulle 12 ore, ma che dobbiamo riportare sulle 24 ore, per questo sono necessarie le assunzioni. Le più difficili sono quelle dei pediatri, perché sono ricercati in tutta Italia e non si trovano».
La deroga concessa a livello nazionale con la condizione che fossero garantiti gli standard di personale non poneva un termine perentorio entro il quale mettersi in regola, ma è chiaro che la fine dell'anno era considerato sia dal Ministero che dalla Provincia un termine ragionevole per consentire che si ultimassero i concorsi già aperti. Ora siamo al dunque.
E infatti l'assessore Zeni non intende tergiversare e spiega: «Noi abbiamo delle procedure in corso per le assunzioni, non c'è un termine perentorio, ma è chiaro che a breve, dopo le feste, faremo il punto, sulla base del fatto se avremo trovato le persone oppure no».
L'ultimo concorso aveva prodotto la disponibilità di soli due pediatri mentre ne servono sei. La ministra della salute, Beatrice Lorenzin, nella sua recente visita a Trento aveva dichiarato: «Per Cavalese, noi abbiamo dei dati e dei parametri per la sicurezza e, tendenzialmente, sono contraria alle deroghe delle deroghe delle deroghe».