Casa di ripos: a maggio l'apertura
«A maggio si apre. Dopo tante false partenze stavolta direi che posso essere certo». Diego Canal, è il presidente della Casa di riposo di Tesero. Da anni è in attesa che la nuova Casa diventi realtà. Perché, se non è un record (poco invidiabile) di lentezze burocratiche, poco di manca. La struttura infatti, è in ballo da quindici anni tra promesse di conclusione dei lavori mai mantenute un trasloco che tarda ad arrivare.
A rimettere sotto i riflettori la questione è stato il consigliere provinciale della Lega Nord, Maurizio Fugatti, che in una interrogazione alla Giunta provinciale chiede i tempi di apertura della Casa per anziani sottolineando che nel maggio dello scorso anno, ad un’analoga interrogazione, l’assessore provinciale alla sanità Luca Zeni, rispose che i lavori di arredamento delle stanze erano terminati mentre per gli spazi comuni si sarebbe dovuto attendere la fine di luglio e che l’apertura si sarebbe potuta verificare verso la fine dell’estate, massimo nei primi mesi di autunno, si ci chiede per quale motivo ancora oggi non si sia verificato il trasferimento dei pazienti, circa ottanta.
Da qui le domande del consigliere «se i lavori di arredamento degli spazi comuni siano conclusi; se le sistemazioni esterne siano state completate e date le condizioni in cui versa la struttura che attualmente ospita i pazienti, se si ritenga opportuno provvedere al più presto al loro trasferimento».
In attesa di una risposta dell’assessore, a Tesero ma anche in Valle di Fiemme e Moena in quanto la struttura serve la valle ad esclusione di Predazzo, cresce la fiducia per un’apertura ravvicinata.
«La burocrazia - racconta Canal - ci sta uccidendo. Quasi mi vergogno a pensare quanto tempo sia servito per costruire la Rsa ma adesso sono un po’ più ottimista. Ai dipendenti ho promesso entro maggio e così sarà».
Ultimi tasselli della storia, l’espletamento della gara già svoltasi per l’acquisto dei letti e poi l’accreditamento al servizio provinciale.
La nuova casa di risposo ha 52 stanza, di cui 24 singole e 28 doppie, tutte naturalmente con servizi in camera. Saranno trasferiti tutti i degenti ricoverati nella ormai vecchia casa di riposo Giovanelli. Se ci saranno posti liberi sarà comunque possibile ospitare persone iscritte nelle liste dell’ Uvm (unità valutativa multidisciplinare). La casa di Riposo Giovanelli di Tesero conta circa una ottantina di dipendenti tra full-time e part-time.
Definire tribolata la costruzione della Casa è poco. I lavori sono iniziati nell’ormai lontano 2000 e portati avanti a singhiozzo con blocchi, fallimenti e insolvenze nei confronti di numerosi artigiani che hanno prestato la loro opera all’interno del cantiere.
«Come tempi per costuire l’edificio sono stati tutto sommato giusti - dice Canal - tutto il resto è ordinaria follia burocratica e di fallimenti vari». E pensare che ha alle spalle una storia secolare quando Gian Giacomo Giovanelli, nel 1665, scrisse nel proprio testamento, dopo aver costituito suoi eredi tutti i poveri della Valle di Fiemme, che la propria casa di Tesero venisse trasformata in Xenodochium, vale a dire in un ospizio per vecchi ammalati. L’istituzione funzionò come ospedale di Fiemme fino all’aprile del 1955; con il mese di maggio di quell’anno difatti l’ospedale completò il suo trasferimento a Cavalese nel nuovo edificio costruito appositamente dalla Comunità Generale di Fiemme.