Ecco la prima recinzione anti-lupo Via ai lavori per difendere il bestiame
Con un giorno di ritardo rispetto al previsto, sono iniziati mercoledì scorso i lavori per la realizzazione dei due nuovi recinti elettrificati nella zona montana di Viezzena, finalizzati alla tutela del bestiame bovino all'alpeggio (in particolare quello più giovane da zero a 15 mesi) di fronte alle aggressioni del lupo.
Due recinti sperimentali che si spera possano dare risultati concreti, per far fronte ad una situazione in grado di compromettere un settore fondamentale per l'economia. L'iniziativa (come scritto da l'Adige il 3 giugno) è partita dalla Magnifica Comunità di Fiemme, soprattutto sulla spinta dello Scario Giacomo Boninsegna, in collaborazione con la «società Malghe e Pascoli» di Predazzo e con il sostegno finanziario della Provincia, che ha stanziato un contributo di 30.000 euro per far fronte alle spese.
Si prevedono un recinto di 8 ettari ed uno di cinque, con pali di sostegno alti da 120 a 140 centimetri, posti ad una distanza di sei metri, con cinque file di fili elettrici. Ogni recinto sarà alimentato mediante un sistema di pannelli solari di potenza adeguata. La durata di queste misure di prevenzione è stata determinata in otto anni, con adeguata e costante manutenzione da parte della Magnifica. I fili elettrici dovranno essere smontati dal 1° novembre al 30 aprile di ogni anno. Naturalmente sarà presente almeno un abbeveratoio e saranno curati gli standard di benessere per gli animali.
Se il sistema funzionerà, in futuro si potrà pensare anche ad altri pascoli da tutelare. Intanto comunque la Magnifica si è mossa concretamente, sperando di aver imboccato la strada giusta.
L'idea non è frutto della cronaca odierna: ancora l'anno scorso la Comunità aveva suggerito di prevedere la posa in opera di recinti elettrificati, dove ricoverare il bestiame asciutto, quello più a rischio, di età compresa tra zero e 15 mesi, mentre corre meno rischi quello adulto ed il bestiame ovi-caprino può essere già difeso da recinti elettrificati che la Provincia già concede in comodato agli allevatori.
La proposta era stata condivisa anche dal Servizio Foreste e quindi, negli ultimi mesi, è stato perfezionato un accordo che vede la Magnifica parte attiva nella realizzazione, la Provincia a finanziare, almeno in parte, l'intervento, e la società concessionaria a gestire.
«Anche perché - aveva spiegato lo Scario - cambiare le leggi, almeno in Italia, mentre altrove è stato fatto, vedi la Germania, sembra un'impresa titanica, pur senza riuscire e comprendere perchè un animale è sacro e quello aggredito e mangiato no».