Assemblea Vicini della Magnifica Comunità di Fiemme Lo scario: "Su Translagorai accuse sterili e offensive"
Assemblea molto partecipata (quasi un centinaio di persone) a Predazzo per i «Vicini» della Regola della Magnifica Comunità di Fiemme, riuniti nell’aula magna del municipio. Molti gli argomenti trattati nell’ampia relazione del regolano locale (e scario) Giacomo Boninsegna, affiancato dal vice regolano Carletto Defrancesco. Ha illustrato in dettaglio l’attività svolta nell’ultimo anno e nel corso del mandato quadriennale, che si conclude con le ormai prossime elezioni del 16 dicembre.
Tra gli argomenti più importanti, riferiti sia alla Regola di Predazzo che alle tematiche di carattere generale, gli interventi riguardanti la viabilità, la ristrutturazione di Malga Corno, il rinnovo del parco macchine, la fatturazione del legname (circa 43.000 metri cubi all’anno), gli spurghi, i rimboschimenti, gli interventi sui pascoli, le recinzioni a «Viezzena» per far fronte, in via sperimentale (ma sembra abbia dato buoni frutti), al pericolo del lupo, la pesca (settore sempre molto controverso), i bilanci (l’utile dell’Azienda Agricola Forestale nel 2017 è stato di 521.000 euro e quello dell’Azienda Immobiliare di 155.000, per un totale di circa 700.000 euro che garantisce l’attività istituzionale ed operativa dell’ente), il sostegno alla cultura e al sociale, il nuovo statuto e i nuovi regolamenti che entreranno in funzione dopo le elezioni.
Dal punto di vista immobiliare, importante l’operazione con la Provincia per la permuta del vivaio di Masi di Cavalese con alcuni terreni lungo la val Cadino e al confine con il Parco di Paneveggio, oltre che con la casetta del «Casòn» a Predazzo, che diventerà sede forestale per Fiemme e Fassa.
Bene la situazione della segheria (dove, entro mercoledì prossimo, dovrebbero riprendere i lavori dopo l’incendio di un silos che riceve la segatura della segatronchi, provocato, sembra, dal surriscaldamento delle polveri sottili attorno al filtro) con positivi risultati di bilancio negli ultimi tre anni, dopo che, a suo tempo, era stata ventilata addirittura la chiusura per un deficit divenuto insostenibile, con gravi ripercussioni anche dal punto di vista occupazionale.
Importante anche l’attività del Palazzo, con un costo annuale di 130.000 euro in gran parte coperti dai contributi della Provincia e degli sponsor (a carico della Magnifica ne rimangono soltanto 20.000). Inevitabile un accenno a Translagorai, «iniziativa - ha ancora una volta puntualizzato lo Scario - che non prevede alcuna cementificazione, ma solamente la ristrutturazione di edifici in condizioni precarie ed una serie di interventi per dare dignità a chi lavora in montagna e consentire di trovare un rifugio per la notte agli escursionisti di passaggio. Il resto sono accuse sterili e offensive».
Sul tema è intervenuto l’ambientalista Paolo Scarian, che ha contestato la prospettiva di prevedere posti letto e posti ristorazione, specialmente a Malga Lagorai, richiamando gli studi e gli approfondimenti di una serie di esperti per i quali, ha detto, la stessa malga, per essere gestibile, dovrebbe registrare oltre 6.000 passaggi in quattro mesi, senza contare il pericolo di frane nelle sue vicinanze. Il dibattito si è un tantino acceso, sia con lo Scario («Il progetto è ancora da fare e siamo comunque pronti a parlarne») e con Ivo Mich, presidente della malghe e Pascoli, che ha ribadito l’importanza dei lavori programmati. In sede di dibattito, è intervenuto anche Giuseppe Gabrielli per contestare il trattamento, a suo dire maleducato avuto in un colloquio con l’amministratore delegato della segheria Stefano Cattoi. «Persona valida e che ha garantito risultati positivi» lo ha difeso lo Scario, parlando di «episodio con responsabilità di entrambi, e comunque chiarito». In chiusura, Boninsegna ha illustrato i meccanismi relativi alle prossime elezioni, per le quali, rispondendo ad un Vicino, ha dichiarato la propria indisponibilità a ricandidare, pur dicendosi «disposto a pensarci, almeno per qualche ora».