Nuovo ospedale di Cavalese: la Cgil chiede trasparenza e garanzie alla Provincia
Oggi anche in consiglio provinciale si è discusso delle intenzioni dell'ente pubblico che sarebbe orientato a realizzare una «Città della salute» in un'area nella zona di Masi: una prospettiva che sta scatenando molte polemiche e proteste per l'accantonamento del progetto di sistemazione della struttura esistente
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TRENTO. Preoccupazione dei sindacati sulla scelta provinciale di un partenariato pubblico-privato per la costruzione di un nuovo ospedale a Masi di Cavalese, cioè una «Città della salute» proposta dalla cordata di imprese guidata dalla Mak Costruzioni.
"Se come sembra il nuovo ospedale verrà realizzato con la finanza di progetto chiediamo fin da subito alla giunta provinciale di assicurare la massima trasparenza", dice la segretaria della Filcams del Trentino, Paola Bassetti.
"Temiamo infatti - aggiunge - che la gestione in mani private possa avere delle ricadute anche sui servizi accessori che gravitano attorno all'ospedale, dalle cucine alla mensa, dal pulimento alla sanificazione. Non accetteremo condizioni peggiorative per le lavoratrici e i lavoratori in appalto".
"Già chi opera in appalto, soprattutto in questi settori, è penalizzato a - chiarisce Paola Bassetti - da condizioni di lavoro precarie, con basse retribuzioni e sempre a rischio di un peggioramento ad ogni nuovo bando di gara. Gli appalti pubblici però hanno vincoli più stringenti. Non vorremmo che con l'ingresso dei capitali privati saltassero anche le regole degli appalti dei servizi. Chiediamo garanzie alla Provincia".
Il privato - prosegue la nota - potrebbe fare ricorso ad un appalto al massimo ribasso e ciò comporterebbe un peggioramento delle condizioni di lavoro, il rischio di una riduzione dei posti di lavoro e un sicuro peggioramento del servizio ai cittadini.
"Gli interrogativi sono molti e crediamo che in una partita di questa importanza la comunità locale debba essere coinvolta e informata nel modo più trasparente possibile. Quanto emerso fino a questo momento solleva, purtroppo, più di un dubbio", conclude Bassetti
Frattanto, oggi, il consiglio provinciale ha votato a favore della risoluzione proposta da Gianluca Cavada (Lega), che impegna la giunta a dare avvio, dopo le valutazioni tecniche del Nucleo di analisi e valutazione degli investimenti pubblici (Navip), a un dialogo con le realtà del territorio al fine di valutare la soluzione più adatta relativamente al progetto del nuovo ospedale di Cavalese.
Zeni (Pd), Marini (M5s) e Rossi (Azione) hanno sottolineato che già ora si può aprire un dialogo con il Comune, ricordando che comunque le questioni urbanistiche sono di competenza della Provincia e non del Navid.
Cia (FdI) e Degasperi (Onda Civica) hanno invece rilevato come un privato possa mettere in discussione una scelta politica già fatta.
L'assemblea ha invece respinto la risoluzione presentata da Zeni che mirava a impegnare la giunta a bloccare il pèroject financing e a confermare il cronoprogramma previsto per la realizzazione del nuovo ospedale in adiacenza a quello esistente; a ristabilire il finanziamento già previsto a bilancio per il nuovo ospedale di Cavalese; a bocciare l'iter avviato rispetto alla proposta di partenariato pubblico privato, in virtù - ha detto - di un percorso privo di trasparenza, con il coinvolgimento attivo del presidente della Provincia.