Bomba d’acqua in Val di Fassa, ben 800 metri di tubazioni a protezione delle case
Previsto per domani il sopralluogo per il brillamento del grande masso di Muncion, situato a poca distanza da un’abitazione: al termine delle operazioni, anche gli ultimi 5 sfollati potranno fare rientro a casa
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FASSA. Ben 800 metri di tubazioni convogliano direttamente nel torrente Avisio l’acqua che - in continua diminuzione - scende dalle scarpate che sovrastano l’abitato di Pozza di Fassa, evitando che raggiunga le abitazioni. Una trincea scavata sopra il paese raccoglie invece eventuale materiale trasportato dalla cascata che si è creata dopo la bomba d’acqua di venerdì sera.
In Val di Fassa la situazione sta tornando alla normalità, mentre i Vigili del fuoco volontari di Pozza e Mazzin coadiuvati dai colleghi delle Unioni distrettuali Fassa, Fiemme, Valsugana e Tesino stanno ripulendo dal fango gli ultimi garage e cantine investiti dalle colate. Gli abitanti evacuati per meno di 24 ore hanno potuto fare rientro nelle loro case e nelle strutture ricettive continua il normale via vai di ospiti.
Nel comune di Mazzin è stata riparata la condotta di presa dell’acqua potabile in val Udai, che aveva costretto il Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento a rifornire l’acquedotto comunale con le autobotti.
Infine, è previsto per domani il sopralluogo per il brillamento del grande masso di Muncion, situato a poca distanza da un’abitazione: al termine delle operazioni, anche gli ultimi 5 sfollati potranno fare rientro a casa.