Marmolada, grande commozione nel ricordo delle undici vittime del 3 luglio 2022
Questa mattina, a passo Fedaia, la toccante cerimonia a un anno dalla tragedia sul ghiacciaio: il crollo spaventoso di un seracco che travolse cordate di escursionisti. Il sindaco Bernard: "Cari familiari, da quel giorno state percorrendo una strada che è come una parte verticale, oggi siamo qui per darvi una mano e affrontare insieme questa salita". Fugatti: "Ricordare è un momento difficile, l'emozione qui ai piedi della Marmolada è forte nel ricordare le vittime e essere vicini ai familiari"
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TRENTO. Momenti di grande commozione, questa mattina, al passo Fedaia, ai piedi della Marmolada, un anno dopo la tragedia. Erano le 13.43 del 3 luglio 2022, una caldissima domenica, quando vi fu l'enorme crollo del seracco, una massa di ghiaccio e detriti rocciosi che travolse gruppi di escursionisti.
Scattò subito un'imponente macchina di soccorso, che lavorò per giorni e giorni. Sotto la massa di ghiaccio si cercavano i corpi delle persone. Ma bisognava anche agire con cautela per non mettere a repentaglio le vite degli st6essi soccorritori. Fra le vittime, una era trentina: Liliana Bertoldi, 54 anni, di Levico.
A perdere la vita furono anche i fidanzati Manuela Piran e Gianmarco Gallina, i coniugi Davide Miotti ed Erica Campagnaro, Nicolò Zavatta, 22 anni, Filippo Bari, Paolo Dani e Tommaso Carollo (tutti veneti) e due turisti della Repubblica Ceca (Pavel Dana e Martin Ouda).
Questa mattina, lunedì 3 luglio, sono saliti in molti a passo Fedaia, per un toccante momento di raccoglimento, in un pianoro dal quale si vede bene anche il punto di quella tragica frana. A ricordare le vittime, fra gli altri c'erano in prima fila il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti e il sindaco di Canazei Giovanni Bernard.
Entrambi hanno ricordato le vittime, il peso della tragedia e hanno ringraziato i soccorritori di tutte e tre le province dolomitiche intervenuti sul ghiacciaio rischiando anche la propria incolumità. La cerimonia a passo Fedaia si è aperta alle 11, presso il piazzale a monte del rifugio Cima Undici. Qui sarà celebrata la messa: non un luogo scelto a caso, perché da quel punto si vede il ghiacciaio ferito, in questi giorni coperto di neve. In caso di maltempo la celebrazione sarà nella chiesa di Canazei.
A seguire, sarà deposta una targa commemorativa in uno spazio di meditazione situato poche decine di metri più in alto, alla presenza di una rappresentanza delle istituzioni e dei soccorritori che accorsero sul luogo della tragedia nei minuti immediatamente successivi al crollo del seracco e che per 18 giorni continuarono a cercare i corpi straziati dei dispersi.
Ma alle 13.43 del 3 luglio 2022, improvvisamente, la montagna cedette: un enorme crollo del seracco, una massa di ghiaccio e detriti rocciosi che precipita a valle. E sotto attraversavano sul sentiero parecchi escursionisti. Alcuni furono miracolosamente solo sfiorati dalla enorme frana, altri, purtroppo, ne vennero travolti.
Undici le vittime che saranno recuperate dopo intense giornate di ricerche nelle quali fu impegnata la macchina dei soccorsi trentina, supportata da quella bellunese, su quel ghiacciaio che segna il confine tra le due province dolomitiche.