Tione, chiarezza sull'ospedale
Di fronte al tira e molla dell’Azienda sanitaria (oggi dichiaro il taglio delle aperture di chirurgia, domani sconfesso il taglio, dopodomani ti spiego che in realtà il taglio è previsto da tre anni) l’esasperazione degli amministratori si è vista l’altra sera nell’incontro fra il Consiglio della salute e i responsabili dell’Azienda, primo fra tutti il direttore generale Luciano Flor. Non a caso, al termine, i sindaci e gli assessori giudicariesi hanno approvato un documento con una serie di richieste. Eccole.
«Il Consiglio per la salute della Comunità, esprimendo la sua radicale contrarietà per le scelte che l’Azienda sanitaria sta compiendo in merito al servizio ospedaliero territoriale e sottolineando nuovamente la mancanza di una visione chiara, comprensibile e lungimirante da parte della Provincia e dell’Azienda sanitaria rispetto alla sanità trentina, evidenzia che ancora una volta, come per il passato, la Comunità attraverso il Consiglio per la salute non è stata coinvolta né preventivamente consultata, né è stato previsto un momento di informazione e di riflessione congiunta che precedesse la concretizzazione delle scelte organizzative; che le recenti decisioni in merito alla razionalizzazione dell’attività chirurgica presso l’ospedale di Tione accentuano una disuguaglianza di trattamento tra i cittadini del capoluogo e zone limitrofe e quelli delle valli, a scapito inoltre della qualità e della personalizzazione degli interventi di cura; che non si coglie, dalle scelte strategiche provinciali in materia di sanità, una visione globale e definita che ponga effettivamente al centro dell’attenzione i cittadini/pazienti e che tenga in sufficiente considerazione le esigenze di tutto il territorio provinciale e in particolare delle comunità periferiche».
Seguono le richieste: «Per ridurre i costi, non vengano chiusi i reparti - anche se solo nelle ore notturne e nei periodi festivi - ma si individuino modalità alternative di funzionamento dei servizi che non penalizzino ulteriormente i cittadini; da parte dell’Azienda sanitaria, vengano definiti con precisione il numero e le caratteristiche di personale necessario per erogare servizi di qualità e sicuri nell’ospedale di Tione e che tale organico venga garantito nel tempo, con particolare attenzione a specifiche professionalità sanitarie quali ad esempio gli infermieri professionali. La disponibilità di organico non deve dipendere dalle esigenze temporanee dei reparti, né può esservi razionalizzazione nell’utilizzo del personale a discapito dei servizi delle periferie!
La Direzione di struttura dell’Ospedale di Tione unitamente alla Direzione sanitaria provinciale, che certamente ha condiviso le disposizioni, revochino in modo definitivo la direttiva in oggetto e si rendano disponibile a cercare soluzioni atte a migliorare il servizio ai cittadini, piuttosto che a deprimerlo; il Consiglio per la salute della Comunità sia coinvolto nelle scelte future di riorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali».
Ora la consiliatura della presidente Patrizia Ballardini è giunta al termine. Ai successori passa il testimone per continuare a chiedere, anche se da queste parti il precetto evangelico «chiedete e vi sarà dato» non sembra funzionare.