Pannelli fotovoltaici nell'ex Italpumps di Storo
Nel compendio ex Italpumps di Storo si insedierà la Waris Srl di Condino, azienda che opera nel settore delle energie rinnovabili come produttrice di pannelli fotovoltaici, solari e di altre attrezzature.
Presieduta da Marco Pizzini, la società ha un capitale di 500mila euro (il 40,98% è di Marco Pizzini, mentre Franco Pizzini e Domenica Melzani hanno il 23,43% ciascuno e il 12,17% è della Next Gmbh) e 29 addetti al 31 marzo scorso: l’azienda ha risposto ad un bando di Trentino Sviluppo per la reindustrializzazione di uno dei siti più interessanti del Chiese, prima nelle mani della Lowara e poi della Italpumps. Un capannone da 3.510 metri quadrati, che col terreno circostante
Waris Srl farà un investimento in macchinari e impianti specialistici di un milione di euro. Trentino Sviluppo parteciperà all’investimento, intervenendo con manutenzioni straordinarie sull’immobile per 1,5 milioni di euro.
Soddisfazione è stata espressa dal vice presidente della Provincia autonoma di Trento, Alessandro Olivi: «Stiamo assistendo ad uno scenario inedito fino a non molto tempo fa. È cambiato l’approccio alla promozione dei siti industriali abbandonati. Adesso contano i progetti, le idee, gli investimenti e i livelli occupazionali più che il valore degli immobili. In questo specifico caso sono soddisfatto anche perché con questo progetto si rafforza un’azienda del territorio in un’area del Trentino in cui la presenza industriale ha un’importanza particolare anche sul piano della tenuta sociale».
Il nuovo modello di promozione del patrimonio immobiliare pubblico, frutto di un innovativo approccio alle politiche politiche industriali promosso dalla Provincia autonoma di Trento e sperimentato con successo sia con l’area ex Whirlpool di Gardolo che con l’ex sede di Martinelli Trasporti ad Ala, conferma di riscuotere interesse da parte del mercato. Sono gli investimenti in impianti produttivi, tecnologie e occupazione gli elementi chiave delle iniziative di recupero dei siti produttivi non più utilizzati.
«Nel preparare i bandi è stata cambiata completamente l’impostazione di partenza – ha aggiunto il vice presidente Olivi - ponendo l’attenzione non sul valore dell’immobile in quanto tale, non sul costo di acquisto o di locazione, ma sugli investimenti che la collaborazione tra pubblico e privato può generare in termini di impianti, tecnologie, posti di lavoro. Oggi gli immobili rappresentano solo un tassello, importante ma non unico, dell’attrattività del territorio».
L’offerta-business plan di Waris risponde ai vincoli posti dall’avviso pubblico, sia in termini occupazionali che di investimento. In particolare l’azienda si impegna ad avviare l’attività - dopo i lavori di ristrutturazione del compendio - in regime di locazione ordinaria e a fare investimenti in impianti e macchinari per un milione di euro.
Nel compendio ex Italpumps di Storo, l’attività aziendale occuperà da subito 40 unità lavorative annue e, dopo un anno, arriverà ad un livello occupazionale di 50 unità, con l’impegno all’assunzione prioritaria, ove possibile, di personale tuttora in cerca di occupazione, precedentemente espulso dal processo produttivo.
L’impegno dell’azienda riguarda poi il mantenimento di un livello occupazionale pari ad almeno 50 unità lavorative annue, assicurando una costante attività di ricerca e sviluppo, trasferimento tecnologico per l’innovazione tecnologica di prodotto e di processo ed un’attenzione alla sostenibilità ambientale della produzione.