Tuckett e Sella, rifugi simbolo di fratellanza
I rifugi «Francis Fox Tuckett» e «Quintino Sella» simboli dell’amicizia e della fratellanza tra i popoli. È con questo spirito che, nel 110° anniversario della costruzione dei due rifugi, sorti uno di fronte all’altro nel 1906, in clima di forti tensioni nazionali, si svolgerà domenica 17 luglio una cerimonia organizzata dalla Sat.
«A 110 anni da quelle vicende - scrivono gli organizzatori - la Sat e la sezione di Berlino del Deutscher und Oesterreichischer Alpenverein, con una nuova targa ricordo, intendono ribadire come siano ormai superate e antistoriche le antiche contrapposizioni.
In occasione dei 50 anni del gemellaggio tra le due città di Trento e di Berlino, desiderano dunque assegnare ai due rifugi il ruolo di monumenti simbolo della fratellanza e dell’amicizia tra i popoli».
La cerimonia si svolgerà domenica alle ore 11 al rifugio Tuckett, alla presenza dei rappresentanti della Sat, del Comune di Trento e della città di Berlin Charlottenburg Wilmersdorf, della Sektion Berlin del Deutscher Alpenverein. Seguirà il concerto degli studenti del Liceo Heinz-Berggruen-Gymnasium di Berlino.
Nell’estate del 1906 vennero inaugurati, a pochi giorni l’uno dall’altro, i due rifugi Quintino Sella e Tuckett, dal nome del vicino passo dedicato all’alpinista ed esploratore britannico Francis Fox Tuckett.
«All’epoca Madonna di Campiglio, grazie al fascino esercitato delle Dolomiti di Brenta - ricordano gli organizzatori - era destinazione ambita da turisti ed alpinisti d’oltralpe, tra i quali assidui frequentatori i soci del Deutscher und Österreichischer Alpenverein iscritti alla sezione di Berlino».
«Essendo la località con le vette circostanti, apprezzata propaggine meridionale dell’impero, austriaci e tedeschi si sentivano a casa propria, tanto che avevano iniziato a tracciare sentieri e a piantare cartelli segnavia in tedesco, risvegliando così l’allarme degli irredentisti trentini che la giudicarono una vera e propria invasione. Il territorio, le vallate circostanti di lingua italiana, le tradizioni, le scienze storiche perfino botaniche e metereologiche, a giudizio della Sat, definivano chiaramente italiani quei paesi e le loro montagne. La disputa raggiunse il culmine quando i due sodalizi decisero di costruire un rifugio nell’identico luogo».
Un Decreto Aulico del 1839 stabiliva come, qualora un terreno fosse stato inserito a catasto come «incolto montuoso» la proprietà fosse da attribuirsi all’Erario, al quale la sezione di Berlino del Deutscher und Österreichischer Alpenverein chiese l’autorizzazione ad edificare. La Sat, che riteneva quel territorio coltivato a pascolo, aveva ottenuto l’autorizzazione dalla Regola di Spinale e Manez, che rilasciò l’autorizzazione a edificare anche al club tedesco.
Il rifugio della Sat venne inaugurato il 12 agosto 1906, quello dei berlinesi il 20 dello stesso mese. L’escursione partì da Molveno, ove si teneva il 34° Congresso Sat, un itinerario più lungo ma che permetteva di non percorrere sentieri «stranieri». La Sat affidò le proprie contrarietà ad una lapide murata sulla facciata del proprio rifugio. Vi si legge: «Il Club Alpino Italiano donava alla Società degli Alpinisti Tridentini questa effige di Quintino Sella affinché murata qui sul rifugio che porta il nome del grande alpinista affermasse perennemente di faccia alla provocazione straniera i diritti dell’italianità. XXIII agosto MCMVII».