Carisolo, la Danza Macabra festeggia i 500 anni
Sono passati 500 anni da quando il più noto della dinastia di affrescatori d’Averara apponeva il suo sigillo sulla parete esterna, volta a mezzogiorno, della chiesa di Santo Stefano, a Carisolo.
Aveva appena concluso un’opera destinata ad essere esaminata, interpretata, approfondita e ammirata per secoli: la «Danza Macabra».
La Pro Loco del paese della val Rendena e il gruppo Per Santo Stefano si stanno preparando a commemorare l’anniversario con il ritorno di «Barzovaglia» e tre appuntamenti dal sapore medievale.
«Barzovaglia - svela il presidente della Pro Loco, Graziano Righi - è una manifestazione che abbiamo proposto ogni anno fino a qualche anno fa. Il nome si ispira a Barzola, il diavolo delle leggende di Bolognini, ed era un contenitore di eventi per celebrare ogni volta qualcosa di particolare, soprattutto di levatura storico e culturale. La ricorrenza dei 500 anni della Danza Macabra ci ha dato l’occasione per ripristinare questa usanza e per rendere omaggio degnamente all’opera di Baschenis, così preziosa per Carisolo».
La rassegna si aprirà domani con la visita guidata alla chiesetta che si erge sullo sperone di roccia all’ingresso della val di Genova, ma sarà venerdì 12 luglio, data esatta della ricorrenza, la vera giornata dedicata alla «Danza Macabra». Spiega Graziella Zambotti: «La Danza Macabra di Carisolo e quella di Pinzolo sono due esemplari quasi unici di questa allegoria, austera e stimolante allo stesso tempo, che ci invita a riflettere sulla precarietà dell’esistenza umana».