Controlli dei carabinieri in Val Rendena, affitti selvaggi a Campiglio
Quasi tutte le irregolarità sono legate a strutture gestite da proprietari che vivono altrove. Verifiche anche negli alloggi dei dipendenti di alberghi e ristoranti: due multe
MADONNA DI CAMPIGLIO. Il giochino è piuttosto semplice: prenoti un appartamento sui portali specializzati, poi vieni contattato dal padrone di casa che ti propone l'affare: «Disdici la prenotazione, poi vieni e mi paghi meno, ma in nero». Succede spesso un po' ovunque, a volte succede anche che il cliente compiacente diventi vittima, perché trova l'appartamento occupato o non lo trova proprio, dopo aver pagato.
Insomma, che siano le tasche dei cittadini a rimetterci o quelle di incauti turisti, sempre di cose spiacevoli si tratta. I controlli che nelle scorse settimane hanno portato avanti i carabinieri della stazione di Madonna di Campiglio, hanno avuto l'obiettivo proprio di prevenire - o far emergere - truffe, fenomeni di evasione o altre irregolarità legate al comparto turistico, in particolare all'attività dell'affitto di camere e appartamenti.
In tutto sono state elevate nove sanzioni legate ad altrettante irregolarità: sei, da 206 euro ciascuna, relative alla mancata comunicazione delle generalità delle persone alloggiate, che vanno comunicate per legge all'autorità di pubblica sicurezza in modo da registrare le presenze nel database "web alloggiati".
Tre, invece, per l'assenza del Cipat (codice identificativo per affitti turistici) sugli annunci. Una sanzione in questo caso da 1.000 euro per ciascuna irregolarità. Una somma importante commisurata alla gravità dell'irregolarità, dato che l'assenza del Cipat rende in pratica "invisibile" all'amministrazione l'esistenza dell'appartamento proposto in affitto favorendo in questo modo - anche se la sola assenza della comunicazione del codice non basta certo per concretizzare l'esercizio abusivo - l'attività di affittacamere in nero.
I carabinieri hanno potuto verificare - dettaglio che è rilevante non tanto per spirito campanilistico, ma per sottolineare come la Rendena al pari di altre località trentine sia terra in cui in molti investono cercando poi di promuovere concorrenza sleale verso le realtà del territorio - come quasi sempre le irregolarità risultino compiute da soggetti o società non trentine, che appunto in provincia hanno unicamente effettuato investimenti, mentre da parte di esercenti e affittacamere del posto si registra da sempre una maggiore correttezza.
In totale sono stati controllati dieci gli appartamenti pubblicizzati su siti on line. Sono state svolte anche indagini che hanno portato ad identificare presunti truffatori che sono stati segnalati alle Procure competenti, essendo tali soggetti residenti in diverse regioni. Oggetto dei controlli, per verificare l'assegnazione di un degno alloggio anche ai dipendenti degli alberghi, anche quattro strutture alberghiere, per verificare il rispetto del divieto di abitazione dei locali interrati.
Anche in questo caso, gli albergatori che mettono a disposizione i dormitori per i propri lavoratori, devono rispettare i requisiti previsti da precise norme. Gli accertamenti svolti dai Carabinieri, hanno evidenziato in due casi, delle irregolarità che sono state segnalate all'Uopsal per l'applicazione delle sanzioni.