Lo svuotamento per pulizia del lago di Molveno Preoccupazione per turismo e cannoni da neve
La soluzione ideale: iniziare a svuotare il lago (un metro al giorno) a novembre, garantendo l'innevamento artificiale nella stagione turistica invernale e il ritorno alla normalità del bacino d'acqua per la stagione turistica estiva.
La notizia dello svuotamento del lago di Molveno, di cui tutti gli operatori turistici erano già a conoscenza poiché doveva avvenire ancora lo scorso anno, ha creato un comprensibile allarme tra ambientalisti, pescatori e l'amministrazione comunale che esige precise garanzie a tutela del patrimonio ittico e faunistico.
Mentre lo Studio Albatros sta elaborando una stima sui danni che si ripercuoteranno sull'ambiente e sull'immagine turistica della località, anche la Paganella Servizi srl (la società che gestisce la rete dei cannoni e provvede all'approvvigionamento idrico per l'innevamento artificiale di tutte le piste di sci), attende risposte precise dalla Hydro Dolomiti Energia, società che ha in concessione la centrale idroelettrica di Nembia.
Lo svuotamento del lago si rende necessario per ripulire la galleria di scarico della centrale, che sfocia nel lago ad una profondità di 60 metri dal livello di superficie.
La Paganella Servizi srl è proprietaria della presa d'acqua posata sul fondo del lago, ad una profondità di 35 metri. Lo svuotamento previsto è di 55 metri e quindi lascerà a secco il container nel quale funzionano le quattro pompe (più altre due di riserva) che, in inverno, prelevano 300 litri al secondo.
L'acqua viene incanalata e sollevata per 80 metri fino alla stazione di rilancio, collocata nei boschi sopra la riva del lago. Da lassù l'acqua viene poi deviata, sempre attraverso un sistema di pompaggio di proprietà della Paganella Servizi, verso il serbatoio del Dosson (per le piste della Paganella 2001) e al serbatoio dei Prati di Gaggia (per le piste della Valle Bianca); la quantità d'acqua va ad alimentare gli oltre 150 cannoni disseminati lungo le piste di sci, garantendo un consistente spessore di neve su tutte le piste anche nelle stagioni avare di precipitazioni.
Svuotando il lago e rimanendo senza innevamento artificiale correrebbe seri rischi la stagione turistica invernale; ecco, allora, che la Paganella Servizi si è subito attivata per chiedere di far slittare i tempi per lo svuotamento a metà gennaio.
Ma ciò significherebbe che (tenendo conto di due mesi per lo svuotamento, altri tre per ripulire dal limo la galleria, verificare la funzionalità delle opere idrauliche, ed infine altri due mesi per riportare il lago alla sua quota naturale di 820 mt/slm), i lavori finirebbero in piena estate, procurando un grave danno al turismo lacustre e all'economia di Molveno.
Ecco, allora, la soluzione: Hydro Dolomiti Energia collegherà la postazione di presa d'acqua di Paganella Servizi con un tubo (con la stessa portata di 300 lt/sec) che preleverà, mediante un sistema di pompaggio provvisorio, l'acqua dal fondo del lago. La convenzione in atto tra Provincia e Paganella Servizi stabilisce che, per l'innevamento artificiale, possono essere prelevati 500.000 metri cubi d'acqua, pari ad un abbassamento massimo della superficie lacustre di 10 centimetri in condizioni normali.
Essendo quella dell'invaso una sezione conica, l'abbassamento potrebbe arrivare anche a 30 centimetri. Ma non è una misura così significativa, se paragonata ai 50 milioni di metri cubi che saranno svuotati, togliendoli ai 180 milioni attuali (volume a regime del bacino). Tuttavia, è pur sempre, anche se di poco, una ulteriore riduzione del volume d'acqua.
D'altro canto, questa è la soluzione più indolore: iniziare a svuotare il lago (un metro al giorno) a novembre, garantendo l'innevamento artificiale nella stagione turistica invernale e il ritorno alla normalità del bacino d'acqua per la stagione turistica estiva.