Festa dell'Uva, la novità sarà il "villaggio pergolato"
Venerdì, sabato e domenica a Giovo
La Festa dell’Uva veleggia con il vento in poppa verso i 60 anni di vita. Lo fa in piena salute e con linfa nuova che corre nei «tralci» dell’organizzazione. Linfa vitale che porterà aggiustamenti e piccole novità in vista del sessantesimo, già nell’edizione numero 59 che andrà in scena venerdì, sabato e domenica.
Ieri la manifestazione simbolo della Valle di Cembra è stata presentata nei suggestivi avvolti della parte storica della Cantina La Vis, fra le antiche botti in legno rimaste a testimoniare quanto nel tempo sia radicata la tradizione vitivinicola di Lavis, delle colline avisiane e della Val di Cembra . «Quale miglior posto per presentare la Festa dell’Uva? - ha constatato il sindaco di Giovo, Vittorio Stonfer, dopo il saluto di benvenuto della Cantina portato da Lorenzo Gretter -. E’ nel vino che l’uva trova il suo miglior coronamento, quindi questa è la sede ideale per illustrare i contenuti della tre giorni di festa che ci apprestiamo a vivere».
Festa, ha sottolineato il sindaco, che pur avendo nel Comune di Giovo il suo fulcro storico, negli anni è cresciuta e si è evoluta fino a diventare l’evento dedicato all’uva più importante a livello regionale, oltre che il più longevo, portando indotto e coinvolgendo nell’organizzazione di fatto tutta la Val di Cembra. Un concetto, questo, caro sia alla vice presidente della Comunità di Valle Patrizia Filippi, che al presidente dell’Apt Piné -Valle di Cembra Luca De Carli, per il quale la Festa dell’Uva rimane l’evento «cultural - folkloristico - promozionale» di cartello della Val di Cembra.
Si parlava all’inizio delle novità che innerveranno l’edizione 59 della Festa. Ad illustrarle, con un occhio già puntato all’anniversario «tondo» dei 60 anni, è stato il presidente della Pro Loco di Giovo, Cesare Pellegrini. La più importante è senza dubbio la creazione nella piazza centrale della festa, di una sorta di «villaggio» al posto del classico e scontato tendone-capannone. «L’idea - spiega Pellegrini - è stata quella ricreare le fattezze di un villaggio, con un pergolato a delimitarne il perimetro richiamando la tradizione vitivinicola della valle, il palco per la musica e le zone dove degustare vini e piatti tradizionali. Speriamo che il meteo sia dalla nostra parte: le previsioni dicono che il fine settimana sarà bello. In ogni caso abbiamo pronto un “piano B”, ossia il tendone».
Le altre novità saranno la creazione di uno spazio riservato a bambini e famiglie con laboratori e spettacoli a cura del «Trentino dei bambini»; la collaborazione con la «Strada dei vini e dei sapori» (rappresentata dal presidente Francesco Anotoniolli) che si materializzerà - nei due versi - in un aiuto nella comunicazione dell’evento ed in una piazzetta dove alcuni soci dell’associazione potranno esporre e mettere in vendita prodotti dei territorio.
Ultima novità la sfilata in notturna, sabato alle 21 di un carro allegorico illuminato e animato dai bambini: «E’ una prova - ha detto Pellegrini - per vedere che effetto fa sul pubblico e per testare a livello logistico la possibilità di svolgere il prossimo anno l’intera sfilata dei carri allegorici in notturna». Intanto per la prima volta dopo 58 edizioni, la sfilata dei carri di domenica prossima prevederà un solo passaggio anziché i tradizionali due, nel centro di Verla: «I sette carri allegorici in lizza, dopo il primo e unico passaggio sosteranno a bordo strada per farsi meglio apprezzare dai giudici e dal pubblico, con la premiazione che sarà anticipata di un’ora rispetto al passato».
A completare il programma della Festa dell’Uva, sabato mattina si svolgerà la «Gibo Storica», pedalata con bici d’epoca guidata da Gilberto Simoni (anche lui presente ieri a Lavis), mentre la sera andrà in scena il «Palio dei Congiai», con protagonisti i gruppi allestitori dei carri. Domenica mattina, infine sarà la volta della 28ª Marcia dell’Uva, non competitiva fra i meravigliosi terrazzamenti della valle.