Il biodigestore di Cadino si espande Riceverà anche i rifiuti di Bolzano
Sostanze umide, dopo l’ampliamento la quantità lavorata salirà a 126 tonnellate al giorno trasportare da venti autotreni
Il biodigestore si espande per ricevere anche il rifiuto umido che arriverà dalla città di Bolzano: dalle 44.480 tonnellate/anno di capacità e di lavorazione dell’umido, il conferimento salirà a 60.000 tonnellate/anno. L’area individuata per l’ampliamento è una striscia di terreno, già di proprietà della Bioenergia Trentino (l’ente gestore dell’impianto di Cadino), lungo la statale del Brennero. Si tratta del prolungamento verso sud di un’area non coltivata, attualmente destinata al deposito di materiale inerte: una lingua di terra che s’insinua verso Cadino tra la statale e la zona a rischio geologico.
Con tale prolungamento, si riducono le distanze verso i centri abitati, pur garantendo - assicurano i responsabili del progetto di ampliamento dell'impianto per o smaltimento delle immondizie - la sicurezza e il contenimento delle sostanze inquinanti sotto la soglia di legge. Con il nuovo deposito, in linea d’aria Mezzocorona dista 2.700 metri, Roveré della Luna 3.200 metri, la zona artigianale di Cadino rimane a 650 metri e la frazione Maso Cadino Alto a 730 metri.
Il terreno, essendo inserito nel Pup come area destinata al trattamento di inerti, rispetta i requisiti normativi per le aree potenzialmente idonee alla lavorazione dei rifiuti; il raggio di valutazione ambientale rimane, pertanto, di mille metri e all’interno di questo cerchio si trovano la concessionaria Nissan Rotalnord, tre edifici adibiti a deposito agricolo e la frazione di Cadino, oltre ad un tratto della pista ciclabile della Val d’Adige.
Attualmente, la media di conferimento di rifiuto umido è di 92 tonnellate al giorno trasportate da 15 automezzi; dopo l’ampliamento, la quantità salirà a 126 tonnellate al giorno trasportate da 20 autotreni. Metà di questa fascia di terreno è già stata espropriata dalla Provincia per la costruzione della rotatoria di Cadino, progettata per consentire nella massima sicurezza l’accesso e l’uscita degli automezzi dal biodigestore.
Sarà costruita solo una tettoia per il deposito del rifiuto umido, ma per realizzare tale progetto la Bioenergia Trentino necessita di ottenere il parere favorevole da parte del Comune di Faedo, della Comunità di valle (che ha già convocato il consiglio per martedì prossimo), del Consorzio Trentino di bonifica, dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari e degli uffici provinciali preposti alla mobilità, urbanistica e tutela paesaggistica.
Il parere sulla localizzazione nel Piano provinciale di gestione dei rifiuti per l’ampliamento dell’impianto di Cadino dovrà pervenire al Servizio provinciale di valutazione ambientale entro la metà di gennaio e, nell’istanza di nuova localizzazione depositata dalla Bioenergia Trentino, vi è allegata una dettagliata relazione tecnica che riguarda anche il contenimento delle emissioni di sostanze inquinanti e odorose, l’impatto acustico e sulla popolazione, sulla tutela del paesaggio, gli scarichi e la sicurezza idrogeologica. Si desume, dalla lettura della relazione, che la fase di analisi e valutazione di talune criticità è rinviata al termine dell’ampliamento dell’impianto e all’avvio delle nuove attività che saranno svolte nel sito per il quale la Bioenergia Trentino richiede la localizzazione.
I vantaggi che ne derivano sono una maggior produzione di biogas e, con le stazioni di raccolta intermedia su tutto il territorio provinciale, un minor chilometraggio annuo percorso dai camion per il trasporto dei rifiuti fino a Cadino, con un risparmio annuo di ossido di carbonio stimabile attorno alle cento tonnellate.