Val di Sole, inverno positivo
Chiude con il segno positivo la stagione invernale 2014-2015 della Valle di Sole. I dati raccolti dall’Azienda per il turismo delle Valli di Sole, Pejo e Rabbi relativi agli arrivi e alle presenze in hotel raccontano di una crescita del 4%: più precisamente, i pernottamenti segnano il +4,1% (1.070.921), mentre i turisti giunti nelle località sciistiche solandre aumentano del 4,2% (194.981) con un grado di occupazione delle strutture del 62,8% nelle 94,8 giornate di pieno utilizzo.
Il mercato che ottiene un deciso aumento è quello degli stranieri che indica un +8% negli arrivi e un +7% nelle presenze. Per il secondo anno, gli sciatori di oltre confine superano gli Italiani per numero di pernottamenti: sebbene nel complesso siano meno numerosi degli Italiani - 90.356 arrivi contro i 104.625 dei nostri connazionali, i turisti esteri totalizzano 567.954 presenze contro le 502.967 degli Italiani. Ciò è dovuto al fatto che i vacanzieri stranieri soggiornano più a lungo in valle, con una media di 6,3 giorni di permanenza media rispetto ai 4,8 degli Italiani. In percentuale, il peso delle presenze italiane quindi è del 47% rispetto al 53% degli stranieri.
«La stagione è andata bene - commenta il direttore dell’Apt Attilio Gregori - Siamo contenti perché il mercato italiano ha tenuto». Gli Italiani, che hanno scelto la val di Sole, sono stati infatti l’1,2% in più, registrando un +1,1% di presenze. La Polonia si conferma comunque il mercato turistico di riferimento con 187.243 presenze. Gli altri mercati esteri sono rappresentati da Belgio (87.392 presenze), Regno Unito (48.094 presenze) e Repubblica Ceca (46.503 presenze). «Sul mercato della Polonia - continua il direttore - temevamo la concorrenza di Campiglio e della Val di Fassa, che quest’anno perdono i Russi. Invece, è andata bene. In Germania, nonostante gli sforzi, arretriamo anche quest’anno del 4,2% nelle presenze». Cosa, che avviene, anche per quanto riguarda il Regno Unito (-4% di presenze).
In Italia, quindi, i turisti più numerosi sono quelli del Lazio (117.645 presenze), della Lombardia (68.834 presenze), dell’Emilia Romagna (62.822 presenze) e della Toscana (59.814 presenze). Se si guarda alle zone turistiche, quindi, si nota un miglioramento della situazione di Pejo. L’area della Valletta, in difficoltà nelle passate stagioni, ottiene un +9,7% di presenze e un +15,6% di arrivi con un grado di occupazione delle strutture del 47,8% per 72,7 giorni di pieno utilizzo.
L’aumento di Pejo Fonti e di Pejo paese arriva a un +12,4% nei pernottamenti e un +23,4% negli arrivi. La zona di Vermiglio e del Passo del Tonale complessivamente registra un +8,6% nelle presenze e +5,5% negli arrivi: il tasso di occupazione media tocca invece il 79,4% su 120,7 giorni di pieno utilizzo. Più contenuti gli incrementi nelle località che ruotano attorno a Folgarida - nel complesso la stazione in quota e Dimaro indicano un +3,6% nelle presenze e un +2,9% negli arrivi - e in quelle legate a Marilleva 1400. Qui le presenze aumentano del 2,8%, mentre gli arrivi del 5,5%. «Rispetto ai mesi - conclude Gregori - vediamo che la stagione a dicembre ha fatto un po’ fatica a partire causa l’assenza di neve fino alla metà del mese. Poi abbiamo avuto una buona ripresa in gennaio e in febbraio. È in calo marzo dal momento che il Carnevale è caduto a febbraio, mentre cresce aprile grazie a una Pasqua invernale».