Rubano l'auto e finiscono fuori strada, due sloveni arrestati a Fai della Paganella
È finita nelle camere di sicurezza della Compagnia dei carabinieri di Cles la “notte brava” di due giovani turisti sloveni. I militari dell’Aliquota Radiomobile li hanno infatti arrestati all’una di questa notte con l’accusa di furto aggravato di autovettura.
I ragazzi che ieri, insieme ad alcuni amici, erano giunti a Fai della Paganella per concedersi qualche giorno di vacanza, intorno alla mezzanotte sono entrati in un pub dove hanno consumato, forse, l’ennesima birra. Qui, con destrezza, si sono impossessati delle chiavi dell’autovettura Seat Altea di un cliente del locale (il ragazzo le aveva riposte nel suo giaccone prima di appoggiare l’indumento ad un appendiabiti) e, con questa, si sono diretti verso Andalo.
L’eccitazione dettata da qualche bicchiere di troppo da una parte, l’alta velocità e la scarsa conoscenza della strada hanno però finito per giocare loro un brutto scherzo. Percorso qualche chilometro, infatti, il conducente ha perso il controllo del veicolo, che è andato a sbattere violentemente contro il guard rail, finendo per danneggiarsi in maniera piuttosto seria. Abbandonata l’auto dopo alcuni malfatti tentativi di metterla di nuovo in strada, condotte che hanno finito per aggiungere danno al danno, i due, a piedi, sono tornati sui loro passi.
È stato un abitante del posto ad avvisare di lì a poco il proprietario della Seat: transitando lungo la SP 64 ha visto l’incidente e chiamato l’amico per sincerarsi delle sue condizioni di salute. Questi ha dapprima pensato ad uno scherzo. Poi, però, quando ha visto che la sua auto non era più nel parcheggio antistante il pub e che le chiavi di accensione erano state sottratte dal suo giacchetto, ha segnalato il fatto al 112.
Due pattuglie dell’Aliquota Radiomobile hanno così raggiunto la località e rintracciato i giovani sloveni, a qualche centinaio di metri dal luogo dell’incidente. Raccolta la testimonianza delle persone presenti al pub, verificati gli orari degli spostamenti dei turisti, pienamente corrispondenti ai tempi di attuazione della condotta delittuosa, e riscontrata nel nevischio caduto laddove la Seat aveva finito la sua corsa la presenza di un’impronta di scarpe assolutamente compatibile con quelle calzate da uno dei fermati, i militari hanno potuto ricondurre la responsabilità del fatto reato ai due e li hanno così tratti in arresto.
Domattina, presso il Tribunale di Trento, i fermati, che hanno rispettivamente 30 e 25 anni, saranno processati con rito “direttissimo”.