La Grande Guerra tra arte cinema e propaganda
Più punti di vista per raccontare un unico evento. Più luoghi per un unico grande percorso espositivo diffuso su tutto il territorio, che, a cento anni dalla sua conclusione, vuole ripercorrere i fatti della Prima Guerra Mondiale. Un evento catastrofico che segnò la vita di milioni di persone, ma che ebbe una forte influenza anche sul modo culturale.
Arte, cinema, archeologia, stampa e propaganda, il clero: questi i temi della mostra «Val di Non. Sguardi sulla Grande Guerra» che sarà inaugurata sabato 3 novembre (alle 17.30) a Casa de Gentili a Sanzeno e promossa da Comunità della Val di Non, Fondazione Museo Storico del Trentino, Centro Culturale d’Anaunia - Casa de Gentili e Comuni di Amblar-Don, Livo, Predaia, Revò, Sanzeno e Sarnonico.
Sei le dimore scelte per ospitare altrettanti temi nascenti dalla roboante onda d’urto che la Prima Guerra Mondiale causò investendo anche il mondo dell’arte, proposto a Sanzeno a Casa de Gentili, della cinematografia a Coredo a Casa da Marta e della stampa e propaganda a Revò negli splendidi spazi di Casa Campia. Numerose, poi, le testimonianze dei censiti della Val di Non chiamati al fronte presentate in forma inedita nella sede di Palazzo Morenberg a Sarnonico. Uno sguardo sul clero e sul rapporto con l’evento disastroso sarà a Palazzo Endrici a Don, mentre l’archeologia della Grande Guerra sarà il tema ospitato a Livo tra gli spazi di Palazzo Aliprandini Laifenthurn.
Il progetto espositivo, realizzato con il sostegno anche di Provincia, Regione, Consorzio Bim dell’Adige, Casse Rurali della Val di Non e Apt Val di Non, è stato curato da Lucia Barison, Marcello Nebl, Nadia Simoncelli, Luca e Alessandro Bezzicon la supervisione scientifica della Fondazione Museo Storico del Trentino.
Aperta fino al 20 gennaio 2019, la mostra può essere visitata tutta d’un fiato o a tappe. Il fine del percorso è quello di presentare all’utente l’evento dal punto di vista dei protagonisti o degli interpreti che l’hanno vissuta o sentita anche a distanza di anni, come, ad esempio, gli artisti le cui opere realizzate negli anni della guerra o in epoca contemporanea sono state esposte a Casa de Gentili a Sanzeno. Un percorso, questo, che presenta all’utente le opere dei pittori bolzanini Albert e Rudolf Stolz, prestate dall’omonimo museo di Sesto (Bz), le opere di Theodor Wacyk, un pittore dell’esercito austroungarico in Val di Non durante la Grande Guerra, e il risultato talvolta provocatorio degli artisti contemporanei interrogati sull’evento bellico nel progetto Arte Forte portato a Sanzeno grazie alla collaborazione della Galleria Raffaelli e Buonanno Arte Contemporanea di Trento.
Sorprendente anche il punto di vista archeologico che mostra le tecniche e la strumentazione innovativa utilizzata per riportare alla luce i reperti della prima Guerra Mondiale come l’inedita ricostruzione del Forte della Rocchetta, ormai distrutto e ricostruito per l’occasione in 3D.
A Revò la propaganda, illustrerà le declinazioni e la potenza persuasiva della comunicazione per entrambi i fronti, quello tedesco e quello italiano, mentre a Sarnonico vi saranno le testimonianze dei nonesi chiamati al fronte con immagini, diari, cartoline, e lettere.
L’accesso alle mostre, gratuito, permette anche di godere del patrimonio culturale del territorio della valle e di poter entrare in dimore storiche di notevole pregio storico, artistico e architettonico.