Denno, anche Romina Power difende il laghetto

Ivana Merlo non si arrende: dopo aver presentato un esposto in Procura affinché si indaghi sul destino del laghetto della "Marchesa", ha incaricato l'avvocato Francesco Di Lauro di chiedere l'accesso agli atti con cui è stata autorizzata la "bonifica" promossa dall'amministrazione comunale. Mentre per salvare il laghetto con il suo pioppeto sono attive una petizione al link su Change.org e una raccolta sul sito GoFundMe che ha avuto una prima donatrice d'eccellenza: Romina Power .
«Le sorprese, dagli atti, sono emerse - scrive Ivana Merlo ora -. Benché il laghetto con il suo pioppeto ricada in un'ampia area a difesa paesaggistica, pare che nessuno abbia valutato l'aspetto naturalistico, ma sia stato preso in esame solo il vincolo idrogeologico gravante sull'area. Da un primo esame non sembra essere stata rilasciata alcuna autorizzazione paesaggistica e non è chiaro se la zona rientri tra quelle con obbligo di compensazione. Tutti gli appezzamenti boscati superiori ai 2000 metri quadrati sono tutelati dalla legge per la loro natura di bosco, ciononostante è prevista la rimozione dell'intero boschetto affacciato sul laghetto-stagno, anche se la sua superficie risulta superiore ai 4000 metri. Inoltre l'articolo 4 della 227/2001 al punto 2 vieta la trasformazione del bosco quando essa non è compatibile con la conservazione della biodiversità, con la tutela del paesaggio e della salute. Dall'Ufficio distrettuale forestale di Cles sappiamo che gli alberi con diametro misurato a 1,30 da terra superiore a 40 centimetri, anche in giardini privati per essere abbattuti devono avere l'autorizzazione comunale perchè potrebbero essere considerati verde pubblico. Anche questa autorizzazione non compare. Considerando poi che la circonferenza di una decina di questi pioppi supera i 3 metri, ora sono stati segnalati al Comune e alle autorità preposte come alberi monumentali». «Nonostante tutto - prosegue Ivana Merlo - l'affittuario del fondo ha già ottenuto l'autorizzazione a procedere con le ruspe, le motoseghe e le idrovore, ma per ora i lavori di spianamento non sono iniziati. La nuova amministrazione comunale forse terrà in considerazione che altri 4000 metri quadri di meleti al posto di un bosco peggioreranno notevolmente lo stato di aria, terra e acqua del nostro paese, già fortemente inquinato dai pesticidi».

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