CAMPODENNO. Un brano legato ad un evento per celebrare il 70°anniversario dalla fondazione del comune di Campodenno in Val di Non che verrà svelato oggi, domenica 21 alle 19.30 a Castel Belasi.

E' quello che la giunta comunale e il sindaco Daniele Biada, in collaborazione con la Pro Loco locale, presieduta da Nadia Bertagnolli, hanno commissionando al coro Voci Trentine, diretto dal maestro Renzo Toniolli. Una composizione "Cinque campanili" creata appositamente per l'occasione ed accompagnata dal sottotitolo "Campodenno e la sua gente". Il titolo fa riferimento alle cinque frazioni "ufficiali" (Campodenno, Lover, Quetta,Termon e Dercolo) oltre ad alcune località come Cressino e Segonzone, dove si trova Castel Belasi, acquistato dal comune nel 2000.

Il brano, cantato domenica 21 dalle Voci Trentine, accompagnate da Christian Nicolini alle percussioni e Valerio De Paola alla chitarra, è liberamente ispirato da un componimento di Igor Portolan, assessore alla cultura di Campodenno. La musica e il testo sono stati scritti da Nicola Toniolli e Valerio De Paola che ha curato anche l'arrangiamento e la strumentazione del brano mentre Il mix e le registrazioni sono di Giacomo Plotegher e il mastering di Mauro Andreolli.

Questa volta, la sfida per le Voci Trentine, leggasi Claudio Mittersteiner, Carlo Busetti, Maurizio De Lorenzi, Luigi Tolotti, Roberto Giuliani. Andrea Zucal, Danilo Biada. Patrick Calovi, Fabio Politi Nicola Toniolli, Daniel Calovi e Nicola Politi, è stata quella di immergere la loro densità corale in un contesto musicale carico di energia, con una strumentazione piena e costante.

"L'effetto - racconta all'Adige Nicola Toniolli - di questo connubio, ormai consolidato da anni, sarà lasciato all'ascoltatore, ma si può dire che la sperimentazione sta pian piano arrivando a trovare un definito equilibrio musicale". Ad accompagnare il lancio di "Cinque campanili" anche un videoclip, che uscirà

domenica mattina su Youtube, girato proprio a Castel Belasi in cui appare una giovane ragazza, Viola Zanoni, si veste da aviatore e costruisce il proprio aeroplanino di carta. La ragazza passa attraverso varie scene di vita paesana tenendo in mano il piccolo velivolo fino ad arrivare al punto di poter finalmente lasciar librare nell'aria la propria creazione, che spicca il volo dalla torre più alta del castello. Immagini che si intrecciano con il senso del brano in cui evidenzia Renzo Toniolli: "Silenzio, natura e storia (il restauro di Castel Belasi ha portato alla luce affreschi e reperti di pregio inestimabile) si fondono con i valori, la memoria e le opere di chi ancora scandisce le proprie giornate vivendo appieno la propria comunità, donandole un senso profondo di protezione e condivisione".