Il giallo della morte di Vinitha: tutto quello che sappiamo e le tante domande ancora senza risposte
La donna è scivolata e la sua morte è la tragica conseguenza di un incidente in montagna o Vinitha è stata ammazzata? Il fascicolo è stato aperto per omicidio, come massima garanzia per gli accertamenti, ma, come detto, la causa della morte non è stata ancora definita con certezza
FOTO Le immagini del funerale della giovane donna
CASO Il corpo senza vita trovato in una forra sotto l’abitato di Ton
DOLORE Gli amici in lacrime ricordano Vinitha
VERVÓ. I girasoli stanno ormai perdendo i petali ma sono lì, dove Vinitha è precipitata nella forra, da oltre dieci giorni. Un fiore solare il girasole, come solare era lei. «Il suo sorriso, i suoi occhi enormi che brillavano, ti conquistavano in un attimo» racconta chi l'ha conosciuta. A casa di Vinitha, invece, le piante stanno morendo. Resiste la salvia in vaso all'ingresso, ma nessuno, da dieci giorni si prende più cura del verde davanti all'appartamento di Vervò. I sigilli dei carabinieri impediscono l'accesso a chiunque. Nastro bianco e rosso che significa che sulla morte di Vinitha Nicolò, scomparsa a soli 39 anni, ci sono indagini in corso. Che la causa della morte non è certa e quindi bisogna capire cosa è successo nel tardo pomeriggio-sera di mercoledì 28 settembre.
La ricostruzione
Perché il decesso della donna con ogni probabilità risale al giorno della sua scomparsa e non a quello del suo ritrovamento, il giovedì verso mezzogiorno. Le domande sono tante, e i carabinieri stanno cercando, sotto il coordinamento della procura, di trovare le risposte. A partire dalla domanda più importante di tutti: Vinitha è scivolata e la sua morte è la tragica conseguenza di un incidente in montagna o Vinitha è stata ammazzata. Il fascicolo è stato aperto per omicidio, come massima garanzia per gli accertamenti, ma, come detto, la causa della morte non è stata ancora definita con certezza. Neppure, per ora, dal medico legale che ha eseguito l'autopsia.
E nelle indagini si parte dalla ricostruzione delle ultime ore di vita della donna, descritta da tanti come sì solare ma anche fragile. Gli elementi sono pochi. Il pomeriggio la donna pare fosse a Vervò: lavorava da qualche tempo al bar Centrale. Dal luogo di lavoro al suo appartamento ci sono pochi metri. In nemmeno due minuti si va dal bar all'appartamento che la donna aveva acquistato. E che stava cercando di rendere sempre più suo. Il cartello in legno con il nome scritto a mano, il gallo che sormonta la campanella in ferro, le piante grasse, le fragole che stanno morendo come stanno marcendo i pomodori. Piccoli segni di una quotidianità che si è interrotta bruscamente.
La forra
Ma il corpo della donna non è stato trovato lì, è stata trovato in fondo alla forra del torrente Pongaiola, a 13 chilometri di distanza, se ci si muove in macchina, otto se si va a piedi e si usano i sentieri. Ma il tempo stimato per coprire il percorso è di circa un'ora è mezza. E quindi la domanda è: perché Vinitha era lì? A lei le camminate piacevano tantissimo, specialmente se immerse nella natura. Il bosco era un luogo in cui lei stava bene, anche quando il sole non splendeva più nel cielo. Amava i cani, amava camminare con loro. Ma era da sola in quella camminata? È andata a piedi o è stata accompagnata con la macchina? Tante domande, poche le risposte note.La forra del Pongaiola è un luogo molto conosciuto e ammirato dall'alto. Ci sono diversi percorsi che attraversano questa zona che è a cavallo fra i comuni di Ton e di Predaia.
Percorsi storici e naturalistici per escursionisti e poi c'è anche una strada che collega Dardine a Ton e quindi, allungando di circa un paio di chilometri, permette di raggiungere Castel Thun. Si tratta di una strada percorribile anche con la macchina (non d'inverno, quando il collegamento viene chiuso) ed è un percorso conosciuto da molti. Il luogo dove è stato ritrovato il cadavere di Vinitha, e dove è stato messo un mazzo di girasoli per lei, si trova vicino a Toss, lungo una strada bianca ma percorribile che si stacca da quella principale che porta all'Alpenseme, dove dal 1998 sono state trasferite le attività di prelievo, lavorazione e stoccaggio del materiale seminale bovino.Anche in questo caso si tratta di una zona sì appartata, lontana dai percorsi più battuti, ma comunque molto conosciuta da chi abita nella zona. C'è la strada e poi c'è un dirupo. Lì la 39enne potrebbe essere scivolata e precipitata per diversi metri. O lì potrebbe esser stata gettata.
Il corpo spostato
Perché poi c'è un altro punto che resta per ora "critico". Ed è quello di un possibile spostamento del corpo. A dire che qualcosa è successo dopo il decesso, sarebbe la posizione in cui è stata trovata Vinitha Nicolò ma anche in questo caso la risposta ancora manca. Il quadro è molto complicato, ci sono tante tessere che devono trovare la loro giusta posizione e quindi gli accertamenti spaziano molto. Sequestrato l'appartamento della donna, sono protetti dai sigilli dell'Arma anche i vestiti di Vinitha e la sua macchina, diventando superfici sulle quali si potrebbero trovare delle indicazioni utili.