Dieci ettari di grano nel regno delle mele: dal recupero delle vecchie macine alla nascita di un mulino e di un panificio
È nato tutto dall’idea di Giovanni Pezzini, falegname. L'obiettivo è riportare in valle qualche frammento delle produzioni agricole un tempo esistenti, pressoché scomparse data la monocoltura del melo
AMBLAR. L'azienda agricola di cui dal 2016 è titolare Tiziano Pezzini sta per raggiungere, nella valle delle mele, i dieci ettari di terreno coltivati a grano. Tutto nato da un'idea di Giovanni Pezzini, titolare di una falegnameria ad Amblar, che produceva anche articoli da giardino (tavoli, panche, gazebo): nel suo peregrinare lavorativo nell'intera regione Giovanni aveva raccolto delle vecchie macine un tempo utilizzate per produrre la farina, restaurandole.
Poi aveva deciso - a ricordo della propria infanzia - di coltivare del grano, successivamente raccolto e macinato. Una passione che con il suo pensionamento si è trasformata in una nuova avventura, coinvolgendo i propri figli. Nel 2008 infatti nasce l'azienda agricola; con quelle vecchie macine viene prodotta farina, vengono installate in un locale a Sarnonico che diventa "mulino", vengono trovate nuove aree per seminare cereali: grano, segale, farro, mais, orzo.
Cresce la produzione, quindi il passo successivo, l'istituzione nel 2014 di un panificio, sempre a Sarnonico, "Dal gran al pan", guidato dalla figlia Irene Pezzini. «Le due società si sono unite in un'unica realtà, grazie alla legge che ha previsto la possibilità che la produzione di pane, se la produzione di cereali necessari è superiore al cinquanta per cento, sia parte integrante dell'azienda agricola, ritenendolo prodotto contadino», spiega Irene.
«Quindi nel 2018 abbiamo unificato le due società. Ormai siamo a nove ettari di terreni coltivati. Un lavoro molto impegnativo, ma che sta dando buoni risultati».Tutto assolutamente biologico, va da sé.
«La farina viene venduta, oltre che a privati, anche a qualche supermercato. Il pane invece lo vendiamo nel nostro negozio di Sarnonico, con ottimi risultati nel periodo estivo, quando in alta valle di Non ci sono molti turisti. Ma soprattutto nei mercati di "Campagna amica" promossi da Coldiretti a Trento, Rovereto, Riva del Garda, Val di Fiemme e altre località. Ora inoltre Coldiretti ha realizzato a Trento un mercato coperto, in Piazza Silvio Pellico (dove precedentemente operava una cartoleria, ndr), aperto tre giorni in settimana. Uno dei sessanta mercati coperti che Coldiretti ha istituito in tutta Italia».
Diversi da quelli "contadini" ormai proposti in molti centro, sottolinea Irene. «Destinati a prodotti di nicchia, come il nostro». L'avventura continua, non mancano comunque novità. Oltre ai cereali sopra citati, da cui con la macina a pietra in dotazione dei Pezzini viene prodotta prevalentemente farina di grano tenero, da quest'anno si è aggiunta la coltivazione di grano duro di montagna.
Quanto all'ideatore - il pensionato Giovanni Pezzini, lui non ha dubbi. Mostrando con orgoglio i suoi antichi mulini rimessi in azione, sottolinea come qui tutto sia "bio" e rispettoso dell'ambiente. Per le confezioni niente plastiche, niente che non sia ecologicamente sostenibile.
Anche i mobili in legno in cui vengono conservate le farine prodotte sono frutto della sua ricerca di "cose da buttare" (o da acquistare a poco prezzo). Per le confezioni solo carta, per i campi nessun intervento di fitosanitari o altro.
L'obiettivo è riportare in valle qualche frammento delle produzioni agricole un tempo esistenti, pressoché scomparse data la monocoltura del melo. Fino agli anni '90 nelle aree in quota della valle si vedevano in azione delle trebbiatrici. Già: qui i cereali erano di casa. Ora della battitura del grano rimane il ricordo, che rivive grazie a manifestazioni quali la Charta di Regola di Cavareno. Per l'azienda agricola Pezzini è invece una realtà, che consente di scorgere sempre maggiori orizzonti.