Il padre del ragazzo ucciso da Jj4: “No agli abbattimenti degli orsi, ma rendiamo i boschi fruibili”
Secondo Carlo Papi il prelievo di M90 tramite uccisione è stata "un'azione forte e concreta per la popolazione della Val di Sole, che da anni aspettava un segnale"
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TRENTO. "Noi siamo sempre stati contrari agli abbattimenti degli orsi, ma siamo propensi a fare in modo che i boschi tornino fruibili alla popolazione. Se Andrea fosse stato adeguatamente informato sulla presenza di orsi pericolosi, non si sarebbe mai messo in una situazione di pericolo". Lo ha detto Carlo Papi, padre di Andrea, il giovane di 26 anni ucciso il 5 aprile 2023 dall'orsa Jj4 nei boschi del Monte Peller, in Val di Sole, all'indomani dell'abbattimento dell'esemplare M90.
Secondo Papi, il prelievo di M90 tramite uccisione è stata "un'azione forte e concreta per la popolazione della Val di Sole, che da anni aspettava un segnale".
"La politica - ha però aggiunto - avrebbe dovuto muoversi molto prima, ora sembra una prova di forza. Dalla prima aggressione, avvenuta nel giugno del 2014, non si è fatto nulla: noi abbiamo sempre chiesto che ci fosse una corretta informazione sulla reale pericolosità della presenza degli orsi nei nostri boschi, con cartelli e una segnaletica adeguata".