Tangenziale di Cles, la storia infinita, è ancora tutto fermo ma i costi sono già lievitati a 90 milioni
Il sindaco Mucchi fa il punto in Consiglio: dal cartellone di cantiere innalzato subito prima delle elezioni alle ulteriori modifiche, l’unica cosa certa adesso è «che l’opera si farà»
CLES. «Adesso è la tangenziale che ci serve, perché è l'unica opera che ci consente di trasferire, con certezza matematica, il 100% del traffico parassita (soprattutto quello pesante) da via Trento, via Marconi e dal sagrato della Chiesa. Il Tunnel del Peller, infatti, non riesce con evidenza palese a darci questa garanzia e qualunque discussione in merito deve avere ben chiaro questo dato inconfutabile».
Chiarezza gli avevano chiesto e chiarezza ha cercato di fare, l’altroieri in consiglio comunale, il sindaco di Cles Ruggero Mucchi sullo stato dell'arte della variante Est di Cles, anche smentendo l'insinuazione che la sua amministrazione - sotto sotto - tifasse più per il traforo tra Val di Sole e Val di Non che per la circonvallazione.
Cinque le pagine di intervento del primo cittadino, in risposta a una interrogazione dei gruppi "Siamo Cles" e "Insieme per Cles" ma anche a «inutili provocazioni e strumentalizzazioni politiche», da evitare per riuscite a «ottenere il meglio per Cles».
La comunicazione del sindaco, terzo punto all'ordine del giorno nella seduta, prende le mosse dalle critiche sulla coincidenza temporale tra la posa del cartello giallo nella zona dell'inizio lavori, avvenuta l'11 ottobre scorso, e le elezioni provinciali: posa a cui deve ancora seguire l'apertura effettiva del cantiere.
Mucchi non presta il fianco a questa polemica politica, rimarcando invece che «questo cartello assume per noi un significato senza precedenti perché ci comunica i nomi e i cognomi dei singoli soggetti e professionisti che stanno lavorando alla fase realizzativa dell'opera, ognuno con le proprie responsabilità».
Quanto alla consegna della fase esecutiva, alla presenza della ditta Collini spa. avvenuta il giorno dopo «nessuno di noi ha mai pensato che ciò fosse sufficiente per essere certi della realizzazione dell'opera, ma va anche detto che nessun presidente era mai riuscito ad attivare la fase esecutiva di progettazione e realizzazione». Solo Maurizio Fugatti si è impegnato e ce l'ha fatta.
Sugli ultimi cambiamenti nell'ati aggiudicataria dei lavori (notizia data dall'Adige a inizio aprile), Mucchi dice che «era stata ampiamente pubblicata al tempo» ma il riferimento sembra essere (perché nomi non ne vengono fatti) all'uscita di Emaprice - avvenuta nel 2022 - per difficoltà economiche, non a quella di Technik Bau e della progettista Sina spa, nota alla Provincia da agosto 2023 ma formalizzata da una determinazione solo a fine marzo 2024.
Capitolo costi, lievitati a oltre 90 milioni: il sindaco racconta che - a causa dell'aumento dei prezzi dei materiali - «il rischio di veder naufragare la Variante Est è stato concreto per diverso tempo. La soluzione (lunga e complessa) è stata trovata mantenendo il quadro economico originario, ma intervenendo con l'applicazione delle linee guida ministeriali (nella forma recepita dalla Provincia) in materia di adeguamento dinamico dei prezzi. Il contratto quindi prevede la verifica continua dei costi di realizzazione con stati di avanzamento serrati che consentono alla ditta la giusta remunerazione (nel periodo) e alla Provincia il miglior utilizzo delle risorse pubbliche.
Il budget oggi dimensionato quindi è il plafond massimo per far fronte alla realizzazione dell'opera che la giunta provinciale ha voluto garantire al nostro territorio».
Ma quando partiranno davvero i lavori? Intanto, «in questi sei mesi non si è assolutamente perso tempo», puntualizza Mucchi, ricordando quanto fatto, ma «in questa sede non è possibile indicare una data di inizio dei lavori», anche perché sono da risolvere «questioni di carattere privato» e attinenti gli espropri, ora alla fase delle osservazioni.Di certo c'è - come spiegato ancora dal sindaco - che il progetto esecutivo è già stato sottoposto a osservazioni. E che in questa fase sono stati apportati miglioramenti: rispetto alla prima versione, anche i camion che trasportano sostanze pericolose e infiammabili potranno transitare all'interno delle nuove gallerie, evitando il paradosso di un passaggio ancora in centro paese; inoltre, sono state trovate soluzioni per evitare il rischio di una risalita delle acque in corrispondenza della bonifica dei Paludi; infine, si sta cercando di rendere la tangenziale compatibile con uno svincolo che realizzi un accesso comodo e sicuro alla zona di Maiano.
Infine, un'assicurazione: l'amministrazione comunale lavorerà a fianco degli agricoltori per ridurre al minimo le problematiche: però «i lavori della Tangenziale saranno molto invasivi e i frutteti (alla fine) potranno risultare diversi da come sono ora».