Per il grande «data center» in miniera non servirà la Valutazione Impatto Ambientale
Prosegue a gonfie vele il progetto da 50 milioni di Università, Dedagroup, Gpi di Manzana a finanziaria Isa: all’esterno una vera «cittadella»
PREDAIA. Vento in poppa, per il progetto dell'enorme Data Center proposto da Trentino DataMine srl tra le frazioni di Priò, Tuenetto e Torra. Il 16 aprile, la Conferenza dei servizi provinciali ha infatti escluso la necessità di sottoporre il progetto a procedura di valutazione d'impatto ambientale e il 9 maggio la dirigente dell'Agenzia provinciale protezione ambiente, Raffaella Canepel, ha ufficializzato il giudizio firmando la determinazione numero 214 del 2024.
Lo screening è arrivato a poco più di due mesi dal deposito negli uffici della Provincia della corposa documentazione relativa al progetto, che costituisce il cuore dell'accordo di programma firmato da Miniera San Romedio srl, Provincia di Trento, Comune di Predaia e Università di Trento: in base a questo accordo, il 22 settembre 2023 a Trento è stata costituita la società proponente Trentino DataMine, partecipata al 49% dall'Università (come soggetto attuatore) e per il resto da Covi Costruzioni srl, Dedagroup, Gpi e Isa.
Il progetto da 50,2 milioni di euro, inserito nella Missione 4 "Istruzione e ricerca - Dalla ricerca all'impresa" del Pnrr, godrà di risorse pubbliche per 18,4 milioni e private per 31,8 milioni.
E, visti i tempi di attuazione imposti ai progetti che beneficiano dei fondi europei (rendicontazione entro il 2026), ora bisogna lavorare per mettere a terra i fondi a disposizione.
Il Data Center previsto tra le frazioni di Priò, Tuennetto e Torra, lungo una strada sterrata collegata alla Sp13, si svilupperà in due ambiti, uno ipogeo e uno fuori terra. In ambito ipogeo verranno realizzate sette gallerie al livello 1 settore ovest della Cava Rio Maggiore che, una volta terminata l'estrazione del materiale di cava commercializzato dalla società Miniera San Romedio, verranno allestite acogliendo i server necessari alla gestione dei dati: in tutto, l'area sarà di 4.000 mq.
All'esterno verranno realizzati invece un complesso per la gestione dell'impianto (Building Data Center) e, più distanziata, un'Area Campus con due corpi di fabbrica adibiti a vari usi: una sala polifunzionale, un'area ristoro/bar, un centro visitatori per l'attività didattica e turistica connessa al progetto "Vecchia Miniera", piazzali, parcheggi, aree impiantistiche e aree verdi.
Building Data Center e gallerie per i server saranno messi in comunicazione da un nucleo di collegamento verticale, il cosiddetto "fornello". Esclusi impatti significativi su aree protette (non interessate dall'opera) e sulle risorse idriche, da parte dei Servizi provinciali sono stati chiesti vari altri accorgimenti in corso d'opera, tra cui la sistemazione dell'incrocio tra la strada di servizio e la sp13, la realizzazione di un tomo per la difesa da eventuali crolli nell'area dell'ex cava, approfondimenti sui rinverdimenti, l'uso di materiale drenante e grigliato al posto di asfalto o pavimentazioni impermeabilizzanti, uno smaltimento consono delle acque nere, la valutazione energetica sui futuri edifici fuori terra, uno studio acustico per evitare disturbi.