Val di Non / Politica

Cles, Paola Demagri: «Sono disponibile a candidarmi a sindaca»

La consigliera provinciale di Casa Autonmia.Eu: «Se la città sente di aver bisogno di una figura nuova e diversa, do la mia disponibilità al gruppo. Sono disponibile a costruire. Io per Cles ci sono»

di Lorena Stablum

CLES. La comunità chiama. Paola Demagri risponde: «Eccomi!» La consigliera provinciale di Casa Autonmia.Eu, la seconda più votata con 3.784 preferenze alle elezioni provinciali dell'ottobre 2023, si dice disponibile a candidarsi al ruolo di sindaco del Comune di Cles.

«Se questo è quello di cui ha bisogno la comunità» precisa. Da qualche mese, Demagri è al lavoro con un gruppo di cittadini della Borgata della Val di Non per costruire - dal basso e in modo partecipativo - un percorso politico che possa avere come esito naturale le elezioni amministrative del 2025. Un progetto che è nato pian piano, sollecitato da più parti, al quale la consiglierà è rimasta sorda per un po' tempo, ma che ora trova una forte convinzione e motivazione.

«Subito dopo le elezioni provinciali c'è stato un grande movimento su Cles: già allora moltissimi cittadini mi hanno invitato a mettermi a disposizione vista la mia esperienza in Consiglio provinciale e il mio modo di approcciare le questioni - commenta Demagri - All'inizio non ascoltavo. Dopodiché ho iniziato a pensarci. Ho avuto un incontro con un gruppo di persone che non ha mai avuto un ruolo amministrativo e con loro ho preso l'impegno di promuovere un percorso per stimolare il senso civico della comunità e cambiare il modello con cui ci si rapporta con l'amministrazione».

E così la consigliera si è messa al lavoro e si è fatta promotrice di alcune serate pubbliche, di un'operazione ascolto utile a raccogliere criticità, idee e sensazioni «con la consapevolezza che solo una comunità fatta di persone conosce i limiti e le necessità del territorio in cui vive».

La prima serata si è tenuta a luglio nella frazione di Maiano, la prossima sarà il 19 agosto a Pez, nel giardino di Casa Juffmann e altre ne seguiranno in tutte le frazioni del comune. Tutte promosse a titolo personale, senza utilizzare il simbolo del movimento da lei fondato.
«Agli incontri chiediamo "cosa vorresti per Cles?". E su questo sviluppiamo idee e progetti con un vincolo: non si parla dell'attuale amministrazione - continua Demagri -. L'obiettivo è guardare avanti, progettare il futuro, con lo scopo di coinvolgere i clesiani in questo processo di preparazione. Da qui alle elezioni siamo tutti allo stesso livello».

Alla domanda diretta su una sua possibile candidatura la consigliera risponde: «Se Cles sente di aver bisogno di una figura nuova e diversa, do la mia disponibilità al gruppo. Sono disponibile a costruire. Io per Cles ci sono».

Ma come concilia il suo ruolo di consigliera provinciale e un mandato forte di quasi 3.800 voti con la scelta di intraprendere una nuova avventura amministrativa? «Ne faccio una questione di comunità - spiega Demagri -. Non di graduatorie e men che meno di partito. Ci sono tanti modi per incidere. Sui temi e sulle questioni, che ho portato avanti in Consiglio provinciale, posso contribuire anche in un altro ruolo. Se, ad esempio, da sindaca faccio un ragionamento sull'Ospedale di Cles, questo può andar bene anche per le altre strutture sanitarie territoriali. In qualsiasi modo la comunità mi chiede di esserci io ci sono».

Se abbia un'idea sulle alleanze che potrebbero portarla alla guida dell'amministrazione di Cles, per il momento non è dato sapere.

Demagri non si sbottona: «Le liste sono fatte di persone e questo a me interessa. I partiti vengono dopo. Parlare di alleanze è prematuro, ma le basi su cui costruirle sono queste: il bene comune, la collaborazione, le competenze, la cura e l'umanità. Di questa mia scelta ho parlato con il sindaco (Ruggero Mucchi, ndr) e ha apprezzato la mia lealtà - conclude - Era stato proprio lui, nel 2016, a chiamarmi per chiedermi se ero pronta a mettermi in gioco».

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