Rita non dovrà più dormire nell'automobile
Dopo dieci mesi, non sarà più costretta a dormire in auto. Per Rita Montella domani si apriranno infatti le porte di un monolocale di circa 40 mq, al piano terra di un maso situato a Castagnè di Pergine.
Non per merito degli enti pubblici, che ormai non riescono più a rispondere alle emergenze abitative sempre più diffuse per via della disoccupazione ancora crescente in Trentino, ma per merito di un’associazione di categoria come la Confesercenti del Trentino e di alcuni suoi membri.
L’Adige aveva raccontato la storia di Rita Montella, mercoledì scorso: una storia segnata dalla perdita del lavoro di bidella il 31 dicembre 2013, a 62 anni, età che le avrebbe permesso di godersi la pensione con le vecchie regole, ma non in base a quelle della legge Fornero che le chiedevano altri anni di attività.
Rita, di fatto, era diventata un’esodata, liquidata con una mini Aspi in tre rate per complessivi 500 euro circa e sostentata solo da un reddito di garanzia di 532 euro. Troppo poco non per mantenersi, lei che viveva sola con due cani, ma per pagare l’affitto dell’appartamento in cui stava. Inevitabile, era arrivato lo sfratto mentre la donna cercava altre soluzioni e un nuovo lavoro, bussando alle porte di Comunità Alta Valsugana, Comune, Itea, Provincia. Tentativi falliti, fino a portarla a vivere in auto, nell’agosto 2014, in un campo alla periferia di Roncogno.
Fino a oggi.
Il giorno della pubblicazione dell’articolo sull’Adige, infatti, la direttrice generale di Confesercenti Gloria Bertagna Libera ha telefonato in redazione chiedendo di poter incontrare Rita Montella, «per vedere se possiamo aiutarla in qualche modo».
L’incontro, tramite il giornale, è avvenuto venerdì: ascoltata da Rita la sua storia, constatate le sue condizioni, un esponente di Confesercenti le ha proposto di ospitarla gratuitamente a Castagnè, in un maso di sua proprietà. Sabato, un nuovo appuntamento per vedere l’appartamentino e prendere accordi sulla sua sistemazione, che inizierà domani, per consentire a Rita di trasfercisi al più presto coi suoi inseparabili cani Rudy e Lilly. Un recupero di dignità minima, da cui la signora Montella potrà riprendere a cercare anche un lavoro, qualcosa che le consenta di arrivare a incassare la pensione, che le dovrebbe essere versata a partire da gennaio 2017.
C’è da dire che la generosità della Confesercenti si è incrociata con l’interessamento di altri cittadini: dopo la pubblicazione della storia, un’altra proposta era arrivata indirettamente a Rita. E venerdì, ad andarla a cercare, è stato anche il consigliere comunale di Trento Devid Moranduzzo, della Lega nord, partito che nelle ultime settimane è stato vicino alla donna tramite gli esponenti perginesi Enrico Mattivi e Donata Soppelsa.