La palestra di Villa Rosa aperta alle associazioni
Avevano destato molta impressione, i vastissimi spazi vuoti dell’ospedale riabilitativo Villa Rosa, per la prima volta immortalati dagli obiettivi dei giornalisti il 28 settembre dello scorso anno, in occasione della visita dell’assessore provinciale alla Salute Luca Zeni. Un auditorium da 200 persone, una palestra inutilizzata, un’ampia biblioteca al terzo piano e un secondo piano ancora al grezzo erano lì, a reclamare un futuro.
In quella occasione, circondato da medici e amministratori locali, Zeni aveva raccolto richieste e assicurato risposte. Che il 21 aprile ha messo nero su bianco, replicando a un’interrogazione presentata dal consigliere leghista Maurizio Fugatti il 25 settembre, quando l’Adige aveva anticipato i timori espressi dal sindaco di Pergine Roberto Oss Emer sul futuro dell’ospedale specializzato.
Innanzi tutto, l’assessore conferma che «si sta valutando di inserire nella struttura aperta nel 2013 gli uffici del Distretto e gli ambulatori (oggi in via San Pietro, ndr) e la possibilità di utilizzo di quella struttura ad uso scolastico».
Si tratta dell’ipotesi (di cui si è già parlato) di trasferire nell’edificio in parte ottocentesco dove ora sono ospitati gli uffici del distretto e il poliambulatorio, sia le scuole medie Andreatta sia le elementari Rodari, costituendo così nell’area dell’ex ospedale psichiatrico un polo scolastico unitario, vista la presenza del vicino Istituto superiore Marie Curie. La prospettiva, avanzata in marzo in un’interrogazione dal capogruppo provinciale Gianpiero Passamani solo per le Andreatta, è caldeggiata dal Comune di Pergine, secondo cui gli spazi sarebbero invece sufficienti per entrambe le scuole.
«In ogni caso - prosegue Zeni - , è attualmente in fase di definizione una proposta di riordino della rete riabilitativa provinciale, nell’ambito della quale si intende potenziare e valorizzare l’utilizzo della struttura e il ruolo del presidio di Villa Rosa».
In attesa che questa proposta sia perfezionata, lo spazio destinato al grande auditorium a piano terra, ideato per convegni e conferenze mediche, sarà utilizzato per il progetto «Ausilia», un laboratorio territoriale per la progettazione personalizzata di soluzioni domotico-assistenziali per anziani e disabili: «L’utilizzo ad auditorium - scrive Zeni -, che richiede investimenti per terminare l’allestimento della struttura, non sarà in tal modo pregiudicato e in futuro si potrà proseguire in quella direzione».
Inoltre, «è già stato concordato con il Comune di Pergine l’apertura della palestra a piano terra ed è già stato dato mandato all’Azienda Sanitaria di procedere con i lavori che consentiranno una entrata autonoma alla struttura». Spiega Oss Emer: «La palestra sarà a disposizione delle associazioni che la richiederanno e che ora sono costrette a contingentare le ore di attività, occupando palestre scolastiche».
L’anno scorso era stata chiesta anche l’apertura a utenti esterni della piscina riabilitativa sotto utilizzata ma Zeni definisce questa operazione «più complessa, sia per la necessità di creare un’entrata autonoma, sia per i costi elevati di pulizia, sia per questioni di sicurezza. Si sta però valutando la possibilità di accesso ad associazioni di disabili». Niente da fare, invece, per quanto riguarda un uso della vasca per la riabilitazione cardiologica, richiesta l’anno scorso con una petizione popolare: «Sentita sul punto anche l’Azienda provinciale per i servizi sanitari - scrive l’assessore -, si conferma quanto già emerso in occasione dell’esame della petizione, ovvero che non esistono evidenze scientifiche di benefici derivanti dalla riabilitazione cardiologica in acqua».