Lago di Santa Colomba, ambientalisti in procura

«Giù le mani da Santa Colomba». Contro i lavori di «riqualificazione» delle sponde del lago con putrelle in acciaio e piattaforme in legno, già denunciati dalla Sat, scendono in campo anche gli ambientalisti: Verdi del Trentino, Mountain Wilderness Italia, Comitato «Custodiamo il paesaggio» e Wwf, i quali hanno inoltrato anche alla procura della Repubblica le loro osservazioni, visto che i sindaci di Civezzano e Fornace non hanno voluto riceverli.
 
Per cominciare, affermano, «il Lago di Santa Colomba è un Sic (Sito di interesse comunitario Ue), identificato con il codice IT3120102. Per questo Sic, i Comuni di Civezzano ed Albiano hanno previsto un progetto di ripristino ambientale delle sponde che prevede la sistemazione del sentiero esistente sulla sponda est del lago e dell’accesso ad una canopa, la realizzazione di un punto panoramico, di alcune piattaforme prendisole, di cabine-spogliatoio, di una baita con annessi servizi igienici e di una passerella a bordo lago sulla sponda ovest. Gli interventi previsti sono stati sottoposti allo studio di valutazione di incidenza ambientale. Lo studio ha valutato “non significative” le incidenze degli interventi in progetto».
 
Secondo gli ambientalisti, però, «i lavori iniziati a gennaio 2016 si sono interrotti a luglio dello stesso anno durante la realizzazione della passerella lungo la sponda ovest, probabilmente perché non c’erano le condizioni per poter portarla a compimento.
 
Gli esecutori hanno rimediato realizzando opere di natura e di dimensioni non conformi a quelle originarie, operando quindi fuori progetto tanto che il direttore dei lavori a dicembre 2016 ha dovuto presentare una variante in corso d’opera». 
 
Secondo la legge «è possibile apportare in corso d’opera variazioni di lieve entità che non eccedano il 5% dei valori complessivi di progetto».
 
A sinistra una porzione di passerella realizzata sulla sponda ovest, a destra le piattaforme prendisole: i Verdi del Trentino, Mountain Wilderness Italia, WWF e «Comitato Custodiamo il paesaggio» coordinandosi hanno condotto delle analisi che hanno portato a concludere che le opere, già realizzate in difformità rispetto al progetto autorizzato, costituiscono nel loro insieme una modifica significativa sotto il profilo estetico-formale e qualitativo.
 
«Dalle analisi è, inoltre, emerso che le opere sono state realizzate in spregio alle misure di conservazione del Sic. Diversamente, le Cpc della Comunità di Valle Alta Valsugana e Bersntol e Valle di Cembra, interpellate rispettivamente dai Comuni di Civezzano e Albiano, hanno valutato lieve l’entità delle variazioni attuate e, con questo presupposto secondo noi errato, hanno approvato la variante in corso d’opera. Dopo aver più volte sollecitato un confronto in merito all’impatto paesaggistico ed ecologico delle nuove strutture con i Sindaci di Civezzano e Albiano, senza ottenerlo, il gruppo di coordinamento ha risolto di portare all’attenzione della Procura della Repubblica di Trento l’approvazione della variante in corso d’opera».
 
Gli ambientalisti sottolineano di essere «favorevoli a operazioni di riqualificazione del lago di S. Colomba se migliorano le opportunità di incrementare la biodiversità, se sostengono i valori ambientali del Sic IT3120102 e specialmente se tendono ad inserirlo in una più vasta operazione di rinaturalizzazione del contesto territoriale locale». Ma non a queste.

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