Panarotta, bacino alla «Bassa»
Sarà probabilmente l’area pianeggiante della «Bassa», racchiusa tra la Cima Panarotta e il monte Fravort, a ospitare il bacino artificiale che garantirà l’innevamento delle piste da sci della Panarotta.
Dopo l’annuncio dato dall’assessore provinciale Michele Dallapiccola (l’Adige di giovedì 28 settembre), è il sindaco di Pergine Roberto Oss Emer a spiegare l’accordo di massima trovato con la Provincia per dotare la località turistica di un’infrastruttura considerata vitale. Alcuni mesi fa Oss Emer, il sindaco di Frassilongo e vicepresidente della Comunità di valle Bruno Groff e il presidente della società che gestisce gli impianti Panarotta srl, Fabrizio Oss, si sono incontrati con l’assessore, individuando una via percorribile per un investimento che la Provincia non riteneva, fino ad allora, essenziale: «La soluzione trovata - spiega il sindaco di Pergine - prevede che la società che gestisce gli impianti costruisca il bacino e che poi Trentino Sviluppo lo acquisisca», come ha acquisito gli impianti di risalita.
Il bacino, come specifica Oss Emer, non sarà però a esclusivo servizio dello sci: «Quello che si vuole realizzare è un vero e proprio laghetto, che potrà essere utilizzato anche per uso irriguo, antincendio e ricreativo». A Dallapiccola è stato già presentato un masterplan con quattro ipotesi per la localizzazione dell’invaso, la cui capacità (ritenuta sufficiente) potrebbe essere di 30mila metri cubi: «Ma la più percorribile è la realizzazione nell’area della Bassa, su un terreno di proprietà dei Comuni di Frassilongo e Novaledo».
Comuni che dovranno approvare in consiglio comunale la cessione delle aree e il progetto, ma i cui sindaci appaiono più che ben disposti. Novaledo possiede infatti, nelle vicinanze, malga Masi e un laghetto potrebbe costituire un motivo di attrazione ulteriore, mentre Frassilongo crede fortemente nella realizzazione del bacino e nelle proprie potenzialità turistiche. Lo stesso comune, infatti, sarà collegato tutto l’anno alla Panarotta tramite la strada che sale da Kamauz e che ora appartiene, nella parte più alta, all’Asuc di Pergine e viene chiusa in inverno: «L’Asuc cederà la sua parte al Comune di Pergine - anticipa Oss Emer - e, con la realizzazione dello ski-weg, la strada resterà sempre aperta». Ski-weg che sarà realizzato grazie all’impegno finanziario del Comune di Pergine, che per quest’opera e per la pista da slittino ha messo quasi 400mila euro nel Fondo strategico territoriale. Cosa che fa dire, al sindaco: «Il Patt, salutando con soddisfazione le dichiarazioni dell’assessore Dallapiccola, ha auspicato che i Comuni tengano fede agli impegni per la realizzazione di ski-weg e pista da slittino, ma noi quelle opere le abbiamo già finanziate. Siamo noi, dunque, che auspichiamo che la Provincia tenga fede ai suoi impegni».
Tornando al bacino, secondo Oss Emer la spesa può essere anche inferiore al milione preventivato da Dallapiccola: «Considerando un costo di 18 euro a mc e 30mila mc di capienza, dovremmo aggirarci sui 540mila euro, oltre agli oneri di progettazione». Un investimento ritenuto sostenibile, per il quale è pronto un business plan che sarà presentato all’assessore provinciale al Turismo nei prossimi giorni, per l’intesa definitiva. Se la localizzazione verrà confermata, per arrivare alla costruzione servirà una variante al Pup: «Servirà un anno per ottenerla: per questo, Dallapiccola ha parlato del 2019», conclude Oss Emer.