Villa Rosa, in arrivo più funzioni e personale
Comincia a prendere corpo e sostanza la riaffermazione del ruolo dell’Ospedale Villa Rosa come «polo di riferimento provinciale per la riabilitazione», contenuta nella delibera provinciale del 7 luglio scorso.
A pagina 16 delle direttive impartite venerdì scorso dalla giunta all’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss) con la delibera numero 2134, si legge infatti: «Nel 2018 l’Azienda dovrà inoltre procedere al potenziamento delle dotazioni di personale relativamente al percorso nascita territoriale, alla PMA di Arco, all’ospedale Villa Rosa di Pergine Valsugana e alla neurochirurgia e pediatria/terapia intensiva dell’ospedale S.Chiara».
Dunque, si prospetta un rafforzamento che, se da un lato, probabilmente rinfocolerà le polemiche estive sul ruolo del Villa Rosa rispetto alle cliniche private convenzionate dell’Alto Garda, dall’altro servirà a garantire invece un miglioramento di prestazioni che tutti riconoscono essere già di altissimo livello.
I vertici dell’Azienda, da noi interpellati per capire perà cosa concretamente significhi «potenziamento delle dotazioni di personale», hanno risposto ieri con una nota: «Le assunzioni aggiuntive di professionalità sanitarie per il potenziamento dell’ospedale riabilitativo Villa Rosa di Pergine previste dalla deliberazione della Giunta provinciale n. 2134 del 7 dicembre 2017 sono destinate al consolidamento delle funzioni ambulatoriali di alta specializzazione già presenti presso la predetta struttura, nonché a garantire l’attivazione di ulteriori funzioni specialistiche ambulatoriali di riferimento provinciale».
Dunque, in arrivo ci sono altre funzioni e a questo serviranno le nuove professionalità. Ma quali sono queste funzioni? «La rieducazione delle disfunzioni pelvi perineali, la fisioterapia nelle disfunzioni flebo linfatiche, la diagnosi e il trattamento delle disfunzioni della deglutizione dell’adulto e dell’anziano».
Non solo: «Potrà inoltre essere esteso all’Alta Valsugana - continua la nota - il progetto di integrazione delle competenze fisioterapiche nelle cure domiciliari, potranno essere potenziati gli ambulatori per i follow-up di pazienti con gravi cerebrolesioni, mielolesioni, l’ambulatorio spasticità, e si procederà al potenziamento delle attività ambulatoriali di rieducazione motoria».
Verranno quindi concretizzate le indicazioni contenute nella delibera di luglio, «anche con l’obiettivo di un riequilibrio territoriale dei punti di erogazione delle funzioni specialistiche di secondo e terzo livello in ambito riabilitativo, agevolando in tal modo l’accessibilità dei cittadini residenti in zone decentrate». Con le risorse aggiuntive previste, «si potrà inoltre procedere al potenziamento dei servizi di riabilitazione collocati in ambiti territoriali di valle, al fine di garantire uniformemente sul territorio provinciale livelli adeguati di prestazioni riabilitative».
Quanto dichiara l’Azienda non potrà che rendere felici gli amministratori della vallata, nei mesi scorsi fortemente preoccupati per un possibile depotenziamento dell’ospedale. Ma numeri precisi relativi alle nuove assunzioni per ora non ci sono: se infatti nella delibera del 7 dicembre si fissa l’ammontare delle risorse necessarie al Servizio sanitario provinciale per il 2018 (1.175.248.240,29 euro, con un aumento di 17,5 milioni rispetto al 2017), sarà il budget aziendale in via di definizione a stabilire quanti professionisti della sanità in più saranno destinati al polo sanitario della riabilitazione.