Amnu: niente umido nei sacchettini "bio"
Ce li hanno "venduti" come i sacchetti che servono a evitare la produzione di plastica, che paghiamo sì, ma che possiamo anche riutilizzare per smatire il rifiuto umido: invece, non è così.
L'umido non potrà più essere conferito nei sacchetti biodegradabili nei quali si vendono frutta e verdura nei supermercati e gli stessi andranno conferiti nel rifiuto indifferenziato, proprio perché contengono... troppa plastica.
A comunicarlo è Amnu, che invita i cittadini a continuare a conferire il rifiuto organico nei cassonetti stradali utilizzando i sacchetti di carta riciclata messi a disposizione dalla stessa Amnu. In questi giorni l’azienda municipale ha inviato lettere a domicilio a tutte le famiglie dell’Alta Valsugana, spiegando l’ennesima novità del conferimento ed invitando ad una corretta differenziata che sia davvero efficace.
Il divieto - scrive il presidente Amnu Alessandro Dolfi nelle missive - si spiega con il fatto che i sacchetti messi al bando hanno tempi di decomposizione inadeguati agli impianti di compostaggio e fermentazione per il trattamento dei rifiuti organici in quanto contengono una percentuale di materiale plastico elevata e sono comunque contaminati dall’etichetta adesiva riportante il prezzo del prodotto acquistato.
Nell’impianto di Cadino (a nord di San Michele all’Adige, centro di smaltimento provinciale) il rifiuto organico, grazie ad una moderna ed apposita tecnologia, viene trasformato in biogas e compost di alta qualità in tempi relativamente brevi, mentre considerato che per i nuovi sacchettini i tempi di degradazione sono più lunghi, questi influiscono in maniera negativa sul processo di trattamento dell’organico producendo un’elevata quantità di rifiuto che verrebbe poi smaltito in discarica.
Pertanto per il bacino dell’Alta Valsugana i sacchetti biodegradabili in uso nei supermercati per l’acquisto di frutta e verdura vanno conferiti nel rifiuto indifferenziato.