Altri sedici dossi rallentatori a Pergine ce ne saranno in tutto quasi trenta
Pergine Valsugana è davvero la "città dei dossi rallentatori": tanto che ironicamente i cittadini chiamano il sindaco "Roberto Doss Emer". Sta proseguendo in queste settimane l’installazione dei nuovi dossi rallentatori in vari punti del territorio comunale perginese. Come annunciato ancora a febbraio con una delibera del dirigente ai lavori pubblici, si è prevista la posa di 16 dossi rallentatori, del tipo in gomma dura, contestualmente all’istituzione del limite di velocità di 30 chilometri orari. Recentemente sono stati posati a Canezza e in via dei Prati a Pergine, dove però vista la presenza della pista ciclopedonale a raso non raggiunta dal dosso, quasi tutti gli automobilisti «aggirano» l’ostacolo, invadendo la ciclopedonale.
A Pergine sono interessate via Paludi (vicino al parco pubblico), la Strada del Mani (tra i civici 13/b e 15), via Marconi (tra i civici 18 e 20 e il secondo fra il civico 37 e l'incrocio con via Monte Cristallo), via Padova (tra l'inizio del centro abitato e l'incrocio con via Rovigo; in questo caso il limite è di 40 chilometri all'ora), via Tegazzo (in orrispondenza
del civico 21), via dei Prati (tra i civici 19 e 22).
Nelle frazioni, interessate Santa Caterina (2 dossi, fra i civici 26 e 30 e poi fra i civici 50 e 54), Valcanover (in via dei Zeloni in corrispondenza del civico 34), Masetti (in via Teloti fra i civici 9 e 11), Canezza (4 dossi in via delle Prede, all'altezza dei civici 5, 16, 24 e in prossimità del museo del paracarro), Cirè (fra i civici 1 e 3 e fra i civici 9/a e 9/f).
A Casalino in via della Fontana viene istituito il limite dei 30 chilometri orari; stessa cosa a Zivignago, in via dei Moli.
Dopo i primi due "passaggi pedonali rialzati" fatti allestire dal sindaco nel 2016, nel 2018 Oss Emer è passato - come disse lui stesso - «dalla dissuasione alla repressione: non più dossi rialzati ma dissuasori in gomma dura che sono più fastidiosi per gli automobilisti». In totale, fra una tipologia e l'altra, siamo arrivati a 28 manufatti, con una spesa totale che superai due milioni di euro in quattro anni.