Pergine, via libera del Comune al discusso impianto di trattamento dei rifiuti in viale dell'Industria
Il sindaco sulla struttura di termo ossidazione: «Non si tratta di un inceneritore, la localizzazione di tali impianti spetta alla provincia, il parere del consiglio comunale non ha un valore vincolante»
PERGINE. Parere positivo da parte del consiglio comunale di Pergine (15 i voti a favore e 6 contrari) all'insediamento nel capannone «Ex.-Impa» di viale dell'Industria dell'impianto sperimentale di termo-ossidazione di rifiuti speciali non pericolosi.
Questa la decisione assunta dall'assemblea comunale perginese dopo oltre cinque ore di dibattito (dedicato anche all'esame di alcune interrogazioni e mozioni e al bilancio consolidato) e non senza qualche voto a sorpresa (sia in maggioranza che minoranza) e l'approvazione di un ordine del giorno della consigliera Marina Taffara (Pd).
È stato il sindaco Roberto Oss Emer ad introdurre l'argomento che da alcune settimane anima la comunità perginese tra incontri informali con i tecnici ed esperti provinciali, raccolte di firme (promosse dalla sezione locale di Fratelli d'Italia e dai genitori degli alunni dei vicini plessi scolastici) e tanti commenti sulla stampa.
"Non si tratta di un inceneritore ma la localizzazione di tali impianti spetta alla provincia, il parere del consiglio comunale non ha un valore vincolante - ha esordito il sindaco Oss Emer ricordando le contrarietà espresse nel 2011 dal Comune sul centro trasformazione rifiuti al Cirè, impianto poi realizzato dalla provincia e gestito da Amnu Spa - le perplessità della giunta sono venute meno dopo i pareri positivi espressi della conferenza dei servizi provinciali (pur con precise prescrizioni) ed il recente incontro tra consiglio e tecnici di Agenzia ambiente (Appa) e azienda sanitaria.
Esprimere un parere positivo diventa quindi un atto di responsabilità a fronte dei dati e valutazioni forniti da tecnici e professionisti.
Il diniego sarebbe una mossa forse politicamente più conveniente e tale da ottenere più consenso: questo modo di fare politica non appartiene alla nostra maggioranza e mi auguro all'intero consiglio".
Non sono mancate le forti perplessità della consigliera Carla Zanella (Fare Comunità) che nel suo accorato intervento ha ribadito il mancato confronto, la poca trasparenza verso la cittadinanza (non si è svolto alcun incontro pubblico), e la mancata previsione di un'adeguata fascia di rispetto (o valutazione) a fronte di ben sei luoghi sensibili (asili nido, scuola materna, istituto scolastico e centro di preghiera).
«Non si tratta di una scelta di responsabilità o un atto di buona politica - ha spiegato Zanella rigettando l'accusa di "fare terrorismo" - insediare l'impianto in viale Industria mette a rischio la salute di tanti bambini ed alunni, senza che a Pergine giunga alcun vantaggio ma solo nuovi rischi". Se la consigliera Marina Taffara (Pd) ha parlato di giusto tributo alla ricerca e sperimentazione sul tema rifiuti, pur senza abbassare la guardia sui controlli, alcune preoccupazioni «come genitore» sono giunte da Alessandro Merlini (PerGiovane) pur fidandosi delle rassicurazioni dei tecnici provinciali, mentre Roberta Bergamo e Stefano Tomaselli (consiglieri Patt) hanno ribadito la necessità di individuare un luogo più sicuro e decentrato per un impianto ancora «sperimentale» che (in assenza di dati certi) non elimina tutti i timori su emissioni o pericoli per la salute.
«Serve una politica più attenta all'ambiente e soluzioni meno impattanti - ha ribadito Giuseppe Facchini di Europa Verde - si tratta di un'iniziativa privata, dove Amnu Spa non è stata coinvolta, che non risolve il tema della gestione dei rifiuti».
Il dibattito si è concluso con l'approvazione unanime dell'ordine del giorno di Marina Taffara (Pd), che invita sindaco e giunta ad un controllo attento sui monitoraggi di Appa, chiedendo se necessario il depotenziamento delle struttura e mantenendo un'attenzione continua sui dati e la salute dei cittadini.
La localizzazione dell'impianto di termo-ossidazione in viale Industria ha quindi ottenuto 15 voti a favore (tra cui quello di Marina Taffara), e 6 contrari con Fenyvesi Kiss «Boghi» (Civica per Pergine), che aveva già avanzato le sue perplessità sul punto.