Pergine, sale di tono la battaglia contro l'impianto di gassificazione dei rifiuti
Il comitato "SOSteniamo Pergine" critica l'iniziativa della Provincia, chiede un ripensamento sul sistema di pirolisi ("sperimentale ed energivoro") e rileva che dallo stesso piano varato da piazza Dante emergono dati che incoraggerebbero un aumento della differenziata e il trasferimento del poco residio all'inceneritore di Bolzano che è sovradimensionato
IL PIANO Rifiuti in Trentino, un nuovo impianto a combustione o un gassificatore
IL PROGETTO Ischia Podetti scoppia: inceneritore a Trento, Lizzana o Acquaviva?
PERGINE. «Il sistema di gassificazione dei rifiuti con il sistema di pirolisi non risolve il problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani: è una tecnologia solo sperimentale e richiede l'impiego di notevoli quantità di energia termica».
Questa la convinzione del comitato 2SOSteniamo Pergine" impegnato in questi mesi ad esprimere preoccupazione e contrarietà all'installazione di un sistema sperimentale di termossidazione di rifiuti (pirolisi) in viale dell'Industria a Pergine poco distante da a sei siti sensibili (Medie, scuola dell'infanzia, asilo nido e sala di preghiera).
Comitato che, nato grazie alla sensibilità di alcuni consiglieri e ambientalisti perginesi, ha sin qui raccolto oltre 400 firme tra genitori e cittadini in calce ad una petizione inviata al consiglio provinciale, ed illustrata a inizio mese in terza commissione alla presenza dell'assessore all'ambiente Mario Tonina.
Un tema tornato d'attualità dopo la recente illustrazione a Pergine del 5° aggiornamento del piano provinciale di gestione dei rifiuti, da parte dell'assessore Tonina e dei funzionari di Appa Gabriele Rampanelli e Chiara Lo Cicero, che evidenzia tra l'altro come servano nuove tecnologie ed impianti per la gestione dei rifiuti urbani non differenziabili: impianti a combustione o di gassificazione e conversione chimica con produzione di syngas (processo di pirolisi).
«Il nuovo aggiornamento del piano rifiuti provinciali, e la relazione dell'Università di Trento in esso contenuta, sembra evidenziare come sia possibile incrementare la raccolta differenziata del 10% e inviare il residuo all'impianto di Bolzano (inceneritore sovradimensionato e che necessita di rifiuti per mantenere la funzionalità) - scrive in una nota il Comitato SOSteniamo Pergine e la consigliera comunale Carla Zanella - il sistema di gassificazione per pirolisi presenterebbe delle limitazioni di carattere tecnico ed economico (richiede l'apporto di un'importante quantità di energia termica dall'esterno). Elementi che hanno ostacolato lo sviluppo e la diffusione a livello commerciale di tali tecnologie, mentre l'uso del processo di pirolisi per produrre combustibili o prodotti chimici è per ora molto limitato».
I consiglieri provinciali Lucia Coppola e Filippo Degasperi, presenti in terza commissione durante l'illustrazione della petizione di "SOSteniamo Pergine", hanno definito preoccupante ed incomprensibile la collocazione dell'impianto sperimentale in viale dell'Industria (ha raccolto il parere positivo del consiglio comunale), sperimentazione che mette a rischio la salute dei cittadini e dell'ambiente di Pergine, la cui qualità dell'aria risente del forte inquinamento da traffico, e mai condivisa o spiegata alla comunità locale.
«Ci auguriamo che la recente riforma degli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana possa offrire un ulteriore occasione di confronto e ripensamento - conclude il comitato perginese - viene ribadita la tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi nell'interesse delle future generazioni: principio cardine del diritto dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile definito dalla Commissione mondiale sull'ambiente accora nel 1987».