Fondazioni / Gestione

Castello di Pergine, secca replica alle accuse di Andreaus: «L’unico problema è il restauro delle mura»

Il Comitato ribatte: «il ristorante continua con la stessa gestione, e presto avremo altre novità importanti. Ma qui non abbiamo “poteri forti”, solo volontari»

CRITICA Andreaus: i perginesi sono già stanchi di possedere il castello?

di Luigi Oss Papot

PERGINE. Dopo le dichiarazioni del professor Michele Andreaus, sull’Adige, con diverse critiche alla Fondazione Castelpergine per la gestione del maniero soprattutto per quanto riguarda la parte alberghiera, è arrivata a stretto giro la replica della Fondazione stessa, con una nota del presidente Carmelo Anderle a nome di tutto il comitato, che puntualizza anzitutto le motivazioni del passo indietro di Andreaus dall'allora comitato.

«Prendiamo atto - si legge - delle affermazioni del signor Andreaus, libero di esternare il suo pensiero, ma ci teniamo a correggere le numerose imprecisioni. Andreaus non fu a suo tempo sfiduciato, ma visto il fallimento della sua trattativa con i venditori, il resto del consiglio di amministrazione propose una nuova linea, che peraltro portò al successo della trattativa, e per questo il signor Andreaus presentò le sue dimissioni. Non sappiamo a quali poteri forti Andreaus si riferisca, ma di certo la Fondazione non ne fa parte».

La Fondazione poi entra nel merito anche della situazione economica e, soprattutto, di quella del ristorante a palazzo baronale, dove si specifica che i due chef di "Semola Fina" non se ne sono andati: «Le rate del mutuo a carico della Fondazione sono state finora regolarmente pagate e non si ravvisano in bilancio debiti ulteriori, se non quelli legati alle fatture da pagare alla data di chiusura dell'esercizio, poi saldate dopo la chiusura. Sofia Omodeo e Manuel Merlo di Semola Fina non se ne sono andati, anzi si sta trattando con loro per la prosecuzione del rapporto nel campo della ristorazione, ma anche dell'ospitalità alberghiera, ampliando la collaborazione e studiando le modalità per un'offerta più variegata per il pubblico sul 2025.

Inoltre, non vi è nulla di fumoso per quanto riguarda i consigli di amministrazione delle due controllate (Castel Pergine srl e Sviluppo Castelpergine srl, ndr): scadranno come previsto all'approvazione del bilancio 2024, quindi nei primi mesi del 2025».

La Fondazione poi annuncia anche che sono in atto delle novità: «Saranno comunicati a pubblico e sottoscrittori - si conclude la nota - in un'assemblea pubblica le problematiche reali del castello e le novità. Il vero problema urgente del castello è rappresentato dalle manutenzioni straordinarie sulle mura esterne e su alcune zone interne. Si è avviata una proficua interlocuzione con la Provincia autonoma di Trento pronta a sostenere per la sua quota gli interventi, ma saranno necessarie delle raccolte fondi specifiche per salvaguardare il nostro magnifico castello.

Altra novità importante è rappresentata dal progetto di adeguamento e ammodernamento della sala conferenze presso la Ca' Stalla, che sarà realizzato durante l'inverno, con il sostegno della Provincia e della Cassa Rurale Alta Valsugana. Il nuovo cda, composto da 11 persone volenterose, disinteressate e entusiaste, elette dopo una partecipatissima assemblea dei sottoscrittori, è al lavoro per affrontare tutte le criticità, ma anche le bellissime future iniziative in campo culturale e sociale».

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