Arco cede le reti ad Ags Alto Garda servizi spa
Una «partita» che oggi, cifre ufficiali alla mano, vale poco meno di 4 milioni di euro. Ma che in prospettiva vale molto ma molto di più. E apre anche per Arco, più concretamente che mai, la prospettiva di avere una propria rete di teleriscaldamento che in prospettiva potrebbe collegarsi con quella già esistente a Riva da alcuni anni e dar vita ad una «rete dell’Alto Garda». Un passo avanti tutt’altro che irrilevante nel disegno di una collaborazione sempre più stretta tra i due centri maggiori della Busa, se non proprio in quella prospettiva di «Comune unico» tanto caro al sindaco Betta.
L’altra sera il consiglio comunale arcense ha approvato la proposta della giunta che dà il via libera all’operazione di «permuta» con la quale il Comune cede alla società «Ags Alto Garda Servizi spa» di Riva la sua rete (57.789 metri di condotte per inciso) e le infrastrutture legate al gas metano in cambio di un pacchetto di 27.058 azioni di Ags spa al prezzo di 125,80 euro l’una che portano la partecipazione del Comune arcense dall’attuale 0,04 al 6,10%, di fatto il secondo socio pubblico dopo i cugini rivani. Per l’ente pubblico la spesa complessiva è di 3 milioni 476 mila euro, la rete e le infrastrutture del gas metano (da perizia) valgono 3,883 milioni di euro, il che significa che Ags spa verserà nelle casse comunali un conguaglio di 406 mila euro.
«L’operazione di incremento della partecipazione in Ags non è una mera operazione finanziaria - afferma l’esecutivo nella delibera approvata dal consiglio - ma ha anche il preciso scopo di assumere un ruolo di maggior rilievo nell’ambito della società, favorire la partnership con il Comune di Riva (attuale socio di maggioranza) e attuare interventi infrastrutturali e investimenti specifici sul territorio atti a sviluppare l’utilizzo di energie alternative, diffondere i servizi a reti e le reti tecnologiche». In questo contesto i vertici di «Ags Alto Garda Servizi spa» (in primis il presidente Andrea Mora e il direttore generale Ruggero Moser) hanno presentato e concordato con l’amministrazione comunale un protocollo di «Sviluppo attività», di fatto un piano industriale peraltro vincolante per il closing definitivo dell’operazione e che prevede l’avvio dei lavori entro il 31 dicembre 2021 e un investimento di risorse proprie della società di almeno 8 milioni di euro di cui oltre 6 legati alla realizzazione di una rete di teleriscaldamento.
Nel piano si afferma che «Ags procederà a valutare, realizzare e gestire una o più centrali di cogenerazione ad alto rendimento. Alla data atuale - prosegue il documento - si ritiene che tale progetto possa essere significativo nella cosiddetta “zona Ospedale e Case di Cura”, propeduetica alla realizzazione e gestione della rete di teleriscaldamento anche con l’eventuale successivo collegamento con quella già esistente a Riva». Sono circa 25 gli allacciamenti ritenuti «strategici» al fine di rendere sostenibile l’investimento e sono rappresentati da «strutture ricettive, dall’ospedale, dalle Case di Cura e da alcuni edifici pubblici» sia comunali che provinciali. Entro la fine di quest’anno il progetto dovrà essere condiviso formalmente con Comune, ospedale (e quindi Azienda sanitaria provinciale), Case di Cura e strutture ricettive. Il piano prevede inoltre che Ags spa provveda a «valutare, realizzare e gestire sul territorio comunale impianti fotovoltaici, impianto di produzione idroelettrica nonché impianti di cogenerazione/microcogenerazione centralizzati per la produzione di energia da fonti rinnovabili, compreso il pellet e/o il cippato, che alimentino singoli complessi immobiliari ma anche mini reti di distribuzione calore nell’ambito di progetti di riqualificazione di aree ed edifici esistenti».
Nei progetti anche «una rete di fibra ottica», interventi per «l’efficentamento energetico» e la realizzazione e la gestione di «punti di ricarica elettriche legate al mondo della mobilità elettrica fornendo, ove richiesto, un servizio di consulenza qualificato sia al privato che all’ente pubblico». «Ags - affermano dal suo il Comune - è una società sana, fortemente patrimonializzata, con un patrimonio netto che è costantemente cresciuto negli anni fino ad avere un valore più che doppio al capitale sociale (tra i 52,4 milioni e i 57,7 milioni di euro quello stimato con perizie apposite), con un’elevata redditività e che annualmente distribuisce utili che assicurano costante e buona redditività immediata dell’investimento».