Il lago di Tenno è bellissimo: dopo lo spot, preso d'assalto dai turisti che ne mettono a rischio l'ambiente
Arrivano da Vicenza, Verona, Brescia, Bergamo, ma anche da Modena e Bologna, Padova e Mantova. Sul navigatore hanno un “puntino” color smeraldo da raggiungere a tutti i costi. È il lago di Tenno.
L’estate 2020 sta facendo segnare nuovi primati (non per forza tutti positivi) in termini presenze nella valle tennese. Meno stranieri, ma tanti italiani in più. Che arrivano con l’auto, la moto, la bici, il camper. Non si accontentano di una toccata e fuga. Restano da mattina a sera, stanno al lago, cercano un posto dove mangiare, magari fanno un giro a Canale. Poi tornano verso casa a sera, contenti di aver vissuto una giornata “trentinissima” immersi nella conca incantata di un laghetto alpino.
Ma qual’è il prezzo del carico antropico che nei fine settimana di luglio e agosto si riversa all’improvviso su un’area delicatissima e così piccola?
«Numeri quest’anno incredibili - conferma il sindaco di Tenno, Giuliano Marocchi - negli ultimi tre quattro weekend abbiamo superato le affluenze del 2019. Da un certo punto di vista fa piacere tanto interesse per il nostro lago e la nostra valle, ma è chiaro che c’è un limite oltre il quale non si può andare, e ormai l’abbiamo raggiunto e forse superato».
Domenica scorsa, complici le previsioni meteo non buone, il lago di Tenno ha vissuto una domenica ragionevole. Ma già sabato si è ripetuta la consueta invasione, che diventa affollamento sulle rive e caos sulle strade attorno laghetto, con auto parcheggiate a lato strada, sui prati, bici e cani dove non dovrebbero esserci, rifiuti che aumentano e confusione un po’ ovunque sotto le pendici del Misone.
«Il lago è comparso in video e spot anche a livello nazionale nei mesi del lockdown, può darsi che questo influisca sull’accresciuto interesse - prosegue Marocchi - bene per ristoranti, alberghi, attività economiche e ricettive, meno per il delicato ecosistema della conca lacustre. Quello che abbiamo visto in questi giorni ci spinge ad accelerare l’iter costitutivo della Riserva locale alla quale lavoriamo dall’anno scorso. Si può arrivare alla preclusione, al pubblico, di alcune aree più delicate, oltre che a incrementare l’informazione e la prevenzione. Stiamo ragionando con Garda Trentino per individuare una seconda batteria di servizi igienici, l’altro tema è quello degli spazi per i parcheggi. Non possiamo rincorrere l’incremento dei turisti aumentando i parcheggi. Il massimo è raggiunto».
Nel piano della Riserva spariranno i servizi privati di noleggio (pedalò, kayak e simili) e si dovranno limitare le presenze di animali e biciclette. «I controlli e le sanzioni ci sono - conclude Marocchi - nella terza fase realizzativa della riserva vorremmo pensare a qualcosa di nuovo, coinvolgendo le associazioni del territorio proprio sulla tutela del lago».
Entro due mesi il percorso partecipativo della Riserva sarà completato, i primi effetti pratici dovrebbero manifestarsi prima della prossima estate, cioè della prossima invasione.