Don Franco Torresani scelto dalla Cei per gli spot a favore dei parroci

di Davide Pivetti

Sono 34 mila i preti diocesani italiani e la Cei - Conferenza episcopale italiana - ne ha scelti alcuni ai quali ha affidato il compito non facile di essere testimonial per la propria regione per la campagna di raccolta fondi da destinare proprio al sostentamento del clero. Per il Trenino Alto Adige i vescovi italiani hanno scelto il parroco d’Oltresarca, Franco Torresani, figura arcinota e molto amata non solo in quel di Arco ma in tutto il Basso Sarca per l’energia che sa trasmettere in ogni iniziativa e anche per quella passione, innata e mai doma, che nutre per la corsa in montagna. Un vero personaggio, oltre che un sacerdote capace e impegnato, che ne hanno fatto un riferimento regionale per questa iniziativa nazionale. Tutto questo avviene nell’imminenza della Giornata nazionale dedicata proprio al sostentamento dei sacerdoti, in calendrio domenica.
«Promotori di progetti anti-crisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione, in prima linea nella gestione dell’emergenza Covid 19, i sacerdoti si affidano alla comunità per essere liberi di servire tutti.
La Giornata nazionale delle Offerte è una domenica di vicinanza tra preti e fedeli, affidati gli uni agli altri - spiegano da Roma - tanto più nell’anno difficile del Covid, in cui da mesi i preti diocesani continuano a tenere unite le comunità disperse, incoraggiano i più soli e non smettono di servire il numero crescente di nuovi poveri».
Don Franco Torresani ha accolto con lo spirito che lo contraddistingue questo inedito ruolo di testimonial. Già atleta della Nazionale Italiana di corsa in montagna, classe 1962, ordinato nel 1987 e parroco dal 1994, don Franco, è un sacerdote dalla doppia vocazione. Atleta con la “A” maiuscola, si allena con costanza e determinazione. «La passione sportiva e la predisposizione naturale per gli sport di fatica è nata quando ero piccolo, aiutando i familiari nel portare mele e legna sui ripidi pendii della Val di Non - racconta - lo sport è una via straordinaria per superare conflitti e diversità, per aiutare le persone a guarire nell’anima».
Don Franco ha ricevuto un notevole aiuto nello svolgere al meglio il compito di parroco dalla passione sportiva, che gli ha dato la possibilità di contribuire nel rinsaldare amicizie e progetti di pace in alcuni Stati tra cui Israele e Galles.
«La mia missione sacerdotale si completa con il mio impegno - prosegue don Franco - sia nell’educare i giovani attraverso lo sport che nell’assistenza spirituale agli enti sportivi. In questo periodo di emergenza, poi, lo sport svolge un ruolo di rilievo nella lotta contro il micidiale avversario con il quale sta combattendo il nostro pianeta. Sono stati mesi difficili ma, grazie anche al sostegno di associazioni che operano nel campo della solidarietà, sono riuscito ad assistere le persone più in difficoltà e dare conforto ai malati».
Con una lunga storia sportiva alle spalle Don Franco continua ad allenarsi con regolarità nelle varie discipline agonistiche, comprese le discipline invernali (tra i diversi podii bronzo nella Coppa Europa Assoluta 2001) e dello skialp (bronzo proprio alla vigilia del lockdown di marzo). I risultati migliori li ha ottenuti, comunque, nell’atletica, sia in campo giovanile che assoluto con una costante presenza tra i primi posti in Italia. Nel settore Masters si segnalano, in particolare, 6 titoli mondiali, 4 europei e 16 italiani over 35, conseguiti nelle varie specialità, spaziando dalla corsa in montagna al trail, dalla strada alla pista senza trascurare il cross.
Il titolo italiano più recente l’ha conquistato con l’Atletica Paratico, alla fine di ottobre, in occasione del 63° «Trofeo Internazionale Vanoni», considerato il Mondiale di staffetta. Una specialità in cui ha conquistato 3 argenti ai Campionati Italiani Assoluti (1998, 2001,2002), oltre alla prestigiosa vittoria nel 2018 nella Super Maratona dell’Etna, con il doppio record di staffetta e di frazione in compagnia di due atleti sacerdoti di notevole valore come padre Vincenzo e don Gianni insieme al tecnico padre Pasquale.
In tema di cronometro, tra i diversi record ancora imbattuti in Italia e all’estero figura la prestazione più significativa, ovvero nessun ritiro dalle competizioni. Il parroco che va veloce, infatti, è giunto sempre al traguardo, magari classificandosi all’ ultimo posto con sosta fuori programma al pronto soccorso per infortunio.
Tre anni fa durante una corsa ha tagliato il traguardo insieme al sindaco di Arco, Alessandro Betta e da quel giorno è nata una profonda amicizia. Spesso sindaco e parroco vanno a correre insieme: «La corsa è uno dei tanti modi per allenarsi e confrontarsi - conferma Alessandro Betta - e magari, anche per risolvere assieme alcuni dei problemi della cittadina di Arco, dove operiamo». D.P.

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