Riva: sfidando il Covid (e anche la neve) in sei si tuffano nel lago per il tradizionale bagno di Capodanno
Il danno e anche la beffa. Perché l’edizione numero 23 del Tuffo di Capodanno, uno degli eventi ormai più attesi dell’inverno altogardesano, sarebbe potuta passare agli annali della storia come la prima in assoluto con la neve («In un’occasione sola aveva nevicato il giorno di San Silvestro ma la mattina di Capodanno la neve si era già sciolta» ricorda Bicio Di Stasio). E invece la pandemia e le ferree restrizioni da zona rossa hanno fatto saltare anche questo appuntamento, un ritrovo benaugurante capace negli anni di richiamare sempre più intrepidi tuffatori da tutto il mondo (125 l’anno scorso, il record assoluto) e trasformare lo specchio di lago davanti a Palazzo Pretorio in un luogo di festa e allegria.
Sei «senatori» del tuffo (dove per «senatori” s’intendono coloro che non hanno mai saltato nemmeno una delle 22 edizioni sinora disputate), capitanati da uno degli storici ideatori dell’evento Fabrizio Bicio Di Stasio, non si sono comunque persi d’animo e ieri mattina, al classico scoccare di mezzogiorno, si sono dati appuntamento a porto San Nicolò, in corrispondenza dello scivolo a lago del nucleo sommozzatori, per salutare l’arrivo del 2021 secondo una tradizione alla quale è impossibile rinunciare. Tra l’altro le condizioni climatiche erano decisamente peggiori rispetto agli ultimi anni. Temperatura dell’acqua che non superava gli 8 gradi e all’esterno freddo, pioggia e a tratti anche qualche fiocco di neve, i primi e in verità pochi a cadere anche sulla città di Riva. Nel suo cammino verso il primo traguardo del mezzo secolo di vita, il Tuffo di Capodanno ha subito una battuta d’arresto ma non si è fermato del tutto. Con la speranza di potersi rivedere tra un anno, più forti e numerosi che mai.