Enaip di Varone, spedizione punitiva contro il professore: minorenni nei guai, gli bucano le gomme della macchina ma sbagliano auto
Ruote tagliate con un coltello. Gli autori materiali del raid, due ragazzi residenti a Rovereto, sarebbero stati “ingaggiati” dall’amico che frequenta l’Istituto alberghiero. E adesso sono tutti nei guai
VARONE. Un fatto gravissimo che non ha precedenti, almeno alle nostre latitudini, e che fa scattare l'ennesimo campanello d'allarme legato al mondo giovanile e a quello della scuola. Una "spedizione punitiva" contro un professore reo probabilmente di essere stato troppo severo, un coltello, le ruote di un'auto bucate in pieno giorno e quattro giovani che adesso dovranno fare i conti con la giustizia, oltre a quelli di carattere disciplinare con le rispettive scuole. Il tutto è accaduto nei giorni scorsi all'Enaip-Istituto Alberghiero di Varone.
Sulla notizia si è cercato di alzare una cortina fumogena finalizzata a non dare risalto alla vicenda ma nei giorni scorsi, poco dopo l'accaduto, si è svolto quello che la stessa dirigente Elisabetta Filippi definisce «un momento collegiale di sensibilizzazione con i ragazzi sull'accaduto, non certo a carattere inquisitorio», e ovviamente la storia ha cominciato a circolare con maggiore insistenza. La stessa dirigente smentisce che nei confronti del presunto mandante del raid, un ragazzo che frequenta il primo o secondo anno, sia stato già assunto un provvedimento di espulsione dalla scuola.
Del caso se ne stanno occupando il Tribunale dei Minori di Trento e la compagnia Carabinieri di Riva del Garda che però mantengono il più stretto riserbo. Il quadro generale però è abbastanza chiaro anche se dovrà essere confermato dalle risultanze delle indagini. Uno studente dell'Albeghiero di Varone si sarebbe sentito torteggiato dal comportamento di un suo insegnante durante quest'anno scolastico e per vendicarsi avrebbe chiesto a due amici, anche loro minorenni e residenti a Rovereto, di "rivalersi" sull'auto del prof.
I due, che non frequentano l'istituto di Varone, hanno accettato e si sarebbero fatti accompagnare a Riva in pieno giorno da un terzo ragazzo, pure lui minorenne e che tra l'altro, per il trasporto, ha preso la macchina della mamma senza che lei lo sapesse. Una volta a Varone, armati di coltello, i due autori materiali del raid hanno bucato le gomme di un'auto pensando fosse quella del professore "incriminato" ma hanno sbagliato obiettivo e hanno danneggiato la macchina (uguale) di un'altra professoressa che con questa storia non c'entra nulla e che ha poi sporto denuncia ai carabinieri di Riva.
Il colpo è avvenuto in orario scolastico, in pieno giorno, e alcuni testimoni hanno raccontato di aver visto due giovani scappare dal parcheggio della scuola con fare decisamente sospetto. Le telecamere dell'istituto Alberghiero non funzionano e quindi non hanno potuto catturare le immagini del raid. Ma quelle di altre telecamere piazzate in zona avrebbero immortalato due persone scappare e l'orario, oltre alla descrizione sommaria dei due soggetti, corrisponde al racconto fatto dai testimoni. Questa la nuda cronaca di un episodio senza precedenti di questo livello in zona.
«Si tratta di un fatto grave ma allo stesso tempo di un episodio isolato - le dichiarazioni della dirigente dell'istituto Alberghiero di Varone Elisabetta Filippi - Aspettiamo gli accertamenti e le conclusioni dell'autorità giudiziaria. Su quelle basi, appurate le responsabilità, ci muoveremo di conseguenza. Altro al momento non posso aggiungere».