Riva / Urbanistica

Ex Cattoi, la prossima settimana si chiude. Ai privati due palazzine, 15mila mq di parco al Comune

L’accordo sul compendio di viale Rovereto, salvo sorprese dell’ultima ora, è stato raggiunto: restano da limare i dettagli economici. Si tratta di un tassello essenziale della variante della Fascia lago rivana. Hager e Signoretti da una parte, amministrazione Santi dall’altra

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di Paolo Liserre

RIVA DEL GARDA. l dado è tratto e prima del previsto. A meno che non salti il banco all'ultimo istante per qualche misterioso motivo, la prossima settimana Comune e società «VR101214 srl» di Heinz Peter Hager e Paolo Signoretti chiuderanno ufficialmente l'intesa per ratificare l'accordo urbanistico sul compendio ex Cattoi di viale Rovereto, tassello essenziale e delicatissimo della variante urbanistica della fascia lago che arriverà in consiglio comunale tra circa un mese, alla fine di aprile.

Le parti coinvolte ancora non si sono sbilanciate in annunci ufficiali ma quel che è certo che sempre nella giornata di giovedì 30 marzo sono proseguiti in maniera serrata i contatti per limare gli ultimi dettagli e far quadrare il cerchio una volta per tutte. All'inizio di questa settimana sul tavolo dei privati è arrivata l'ultima proposta formulata da Palazzo Pretorio (della questione si occupa in prima persona la sindaca Cristina Santi), proposta che verte prima di tutto sui valori economici dei beni in discussione, da una parte e dall'altra, e su cosa la società di Hager e Signoretti s'impegna a fare.

Da parte di entrambi i protagonisti c'è la volontà di chiudere e la consapevolezza di dover accelerare i tempi. I termini dell'ormai prossima intesa non sono ovviamente noti e tutti si guardano bene dal divulgarli prima del tempo anche perché in teoria il tema è oggetto di una variante urbanistica ed è quindi materiale «secretato». Ma nella sostanza lo scambio per sbloccare una vicenda che si trascina da anni e che la giunta Santi si è prefissata di risolvere una volta per tutte sin dall'inizio del suo mandato, è abbastanza chiaro da tempo: i privati potranno realizzare due palazzine residenziali sul sedime dell'ex Rosengarten, al pubblico verranno ceduti in cambio 15.000 metri quadri dell'area per realizzare un grande parco pubblico. Il resto si vedrà.

Di certo non manca molto e l'uovo pasquale tutto rivano potrebbe e dovrebbe portare l'annuncio ufficiale dell'intesa raggiunta.Una volta siglato, l'accordo urbanistico diventerà parte integrante della Variante 13-bis, la variante fascia lago che conterrà comunque previsioni e destinazioni urbanistiche legate a porzioni di territorio non connesse con la fascia lago (vedi l'area di San Cassiano che tornerà a disposizione di Trentino Trasporti spa per diventare la nuova base logistica e liberare parte dell'area di viale Trento).

L'ipotesi più accreditata è che la variante arrivi in consiglio per la sua illustrazione il prossimo 27 aprile, o comunque entro la fine del prossimo mese. Un'accelerazione che sta creando però qualche malumore anche negli ambienti della maggioranza, considerata l'estrema delicatezza della questione. C'è chi vorrebbe prendere tempo, vedere e studiare le norme, approfondire tutte le questioni. E anche se nessuno si vuole esporre pubblicamente, qualche mal di pancia anche futuro è abbastanza facilmente preventivabile.

«La data del consiglio non è ancora stata decisa ma sicuramente dovremo fare una seduta l'ultima settimana di aprile perché ci sono alcune scadenze improrogabili - fa sapere il consigliere Franco Gatti, presidente ad interim della commissione urbanistica e rappresentante del polo civico-autonomista - La variante non è ancora chiusa, vanno esaminate e approfondite alcune questioni e personalmente non so se serviranno ancora una quindicina di giorni o un mese».

«Fine aprile? Diciamo che la data è nel libro dei sogni dell'assessore competente (Mauro Malfer, ndr.). Mal di pancia in maggioranze? Può darsi ma sono contenuti. Che finisca tutto ad un commissaria ad acta? Cinquanta probabilità su 100 per entrambe le ipotesi. Ma del resto è nella storia di Riva, a parte la variante 15 che abbiamo portato noi».

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