Nuovo Liceo Maffei di Riva: lavori a rilento e costi lievitati oltre i 28 milioni di euro
L’istituto doveva essere finito entro il 2023, ma finora completato solo un terzo dei lavori. E con la proroga dei tempi, anche l’adeguamento dei costi
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IL VIA A fine mese partirà il cantiere del liceo Maffei
RIVA DEL GARDA. Un milione e mezzo di euro in più e una proroga di sei mesi per il «fine lavori». E non siamo certo in prossimità del traguardo, anzi, probabilmente siamo solo a metà del "cammino".
Un cammino lungo e difficile quello che sta accompagnando la nascita del nuovo Liceo Andrea Maffei di Riva del Garda che nella sua nuova veste doveva essere completamente operativo entro la fine dell'anno venturo, stando alle carte ufficiali e al verbale di consegna del cantiere all'impresa che si è aggiudicata i lavori (la «Manelli Costruzioni srl» di Monopoli, in provincia di Bari). Ma che così non sarà lo hanno già capito tutti da un pezzo.
Il problema però è che più trascorre il tempo, più si aggiungono rogne su rogne e l'asticella diventa sempre più alta. Le ultime novità sono "freschissime" e sono contenute in una determina dell'agenzia provinciale per le opere pubbliche datata 12 dicembre 2023. È il documento ufficiale che approva l'ottava variante di progetto, presentata dal Servizio opere civili della Provincia, e indica sostanzialmente due cose: «lavori aggiuntivi - si legge - che prevedono variazioni sugli impianti al fine di recepire le linee guida del protocollo per la riduzione del rischio da diffusione del virus Covid 19» e «l'acquisto di arredi per le aule e la nuova palestra» che sorgerà nel cosiddetto corpo D in fase di realizzazione tra viale Damiano Chiesa e viale Lutti-est; in più, viene prorogato di 180 giorni (sei mesi quindi) il termine di fine lavori.
Al di là dei documenti ufficiali, il dato di fatto (preoccupante) è che oggi come oggi siamo al 35% dello stato di avanzamento lavori, a più di tre anni dalla consegna ufficiale del cantiere e quindi all'inizio del conto alla rovescia. La consegna è avvenuta il 1° settembre 2020, da allora sono iniziati a decorrere i 1.415 giorni naturali e consecutivi concessi (fine quindi totale per l'inizio dell'anno scolastico 2024-2025); di mezzo ci si è messa la seconda ondata Covid, il fermo per l'adeguamento prezzi, l'ammissione da parte della stessa Provincia di almeno un anno di ritardo sulla fine lavori. Ma se la matematica non è un'opione e i ritmi rimangono questi, la prospettiva di avvicinarsi pericolosamente al 2030 assume contorni sempre più netti.
Oltre all'aspetto temporale (che ovviamente è quello che sta più a cuore a corpo docenti, studenti e famiglie) c'è anche quello economico: il costo è lievitato di quasi 1,4 milioni di euro e da 27 milioni è passato a 28,4 milioni di euro. Considerato che al momento non è stato nemmeno toccata una vite del vecchio edificio, non ci sarebbe da sorprendersi se la spesa finale lieviterà ancora e non di poco.