Pala e teatro a Riva, il tempo sta scadendo. Villotti (Patrimonio spa): «La Miralago al Comune? Ha un costo»
A più di un anno dalla discesa di Spinelli in consiglio e dalla bozza di protocollo d’intesa tra Comune e Provincia, le bocce sono ferme. Si cerca la quadra sui soldi in ballo. Presidente della società provinciale: «C’è un contratto da rispettare, stiamo arrivando a un punto di non ritorno»
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IL PIANO Per Polo congressuale e teatro servono almeno 4 milioni in più
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RIVA DEL GARDA. Poco meno di 400 giorni, un anno abbondante. Durante il quale agli annunci è seguito solo un silenzio assordante, talvolta imbarazzato, e se ne capisce anche il perché. La partita a quattro (Provincia, Comune di Riva, Patrimonio del Trentino spa e Lido di Riva srl) sulla permuta che mette in gioco decine e decine di milioni di euro in beni immobili e progetti che riguardano Palazzo dei Congressi, teatro, Palafiere e compendio Miralago, non va avanti e le lancette scorrono inesorabilmente.
Anzi, «il tempo sta scadendo perché - per usare le parole del direttore generale di Patrimonio Michele Maistri - se questa intesa magicamente venisse trovata a giugno, avremmo già abbondantemente superato il punto di non ritorno rispetto al progetto originario. E in mancanza di accordi certi e sottoscritti noi siamo tenuti a rispettare quanto previsto in origine». Traduzione: per fare un esempio concreto, il teatro con torre scenica che l'amministrazione Santi da sempre vuole "tagliare" e ridurre ad un auditorium, dovrebbe essere realizzato così come previsto a suo tempo e soprattutto come contemplato nel bando di gara vinto dall'Ati di imprese guidata dalla «Collini Costruzioni».
Tant'è vero - come ci mostra l'ingegner Bruno Moratelli, professionista di Patrimonio del Trentino e direttore del cantiere - che il ferro necessario per avviare i lavori della famosa torre scenica è già arrivato e giace, per ora inutilizzato, nell'area di cantiere. Ma c'è di più ed è anche a breve termine. Il parcheggio da 236 stalli auto (118 a raso, altrettanti interrati compreso l'inserimento di altri 40 posti nella parte est) sorto sull'area degli ex campi da tennis è in fase di conclusione e teoricamente potrebbe essere aperto nell'arco di un mesetto, alla vigilia di Pasqua. Teoricamente però perché - lo dice chiaramente il presidente di Patrimonio del Trentino Andrea Villotti - «c'è un aspetto giuridico essenziale di cui dobbiamo tenere conto».
«La situazione è molto diversa dalla concessione a tempo che abbiamo fatto a favore di Fierecongressi per il nuovo parcheggio alla Baltera - afferma il presidente della società controllata al 100% dalla Provincia - Dal punto di vista giuridico, appunto. In questo caso (quello del parcheggio all'ex tennis, ndr.) fino a che non è completato l'intero cantiere, e quindi anche teatro e Palazzo dei Congressi, non è che possiamo scorporare dei pezzi e farli partire. Serve una modifica del contratto in essere. Diversamente non ne abbiamo la possibilità giuridica».
Questo è un aspetto, non secondario, ma un capitolo di una storia più complessa. Nell'ambito della quale la quadra economica sui beni in gioco (beni presenti e beni futuri, costi e valori a bilancio) non è ancora stata trovata. E per questo dopo gli squilli di tromba di più di un anno fa e la garanzie pre-elezioni di ottobre, oggi la partita è in una fase di stallo. Tra incremento dei costi (circa 7 milioni di euro), riserve presentate dalla «Collini Costruzioni» come azienda capofila dell'Ati (ballano diversi milioni) e richieste di modifiche presentate dall'amministrazione Santi (oltre 4 milioni di euro), ci sono da mettere in conto almeno un paio di decine di milioni.
E su che parte della bilancia andranno a finire? Quella di Trento (Provincia e quindi Patrimonio) o quella di Riva (Comune e quindi Lido di Riva, tra l'altro partecipata al 46% da Trentino Sviluppo). Proprio qui sta il "sassolino" che ha bloccato gli ingranaggi dell'accordo. «Pacta sunt servanda - osserva ancora il presidente Villotti - Noi siamo vincolati da un contratto con l'azienda, l'eventuale modifica del contratto in essere può esserci data solo dal nostro azionista ma questo al momento non è avvenuto».
E non è finita. In base agli annunci fatti un anno fa (anche in consiglio comunale), la rinuncia al teatro e quella al palazzetto dello sport sarebbero state compensate con l'acquisizione al patrimonio di Lido e quindi della città del compendio Miralago. Ma.... «La Miralago si aggiunge ai costi del Comune - precisa il presidente Villotti - Non è che si detrae. È una cosa che devono pagare aggiungendo soldi o rinunciando ad altri beni. Noi non siamo un'azienda privata, gestiamo soldi pubblici e i conti alla fine devono tornare».